“La Politica agricola comunitaria rappresenta il 45% del bilancio europeo stanziato per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, eppure per l’Italia nonostante presenti il valore aggiunto per addetto più basso degli altri Paesi europei e denota anche una perdita di competitività, si prefigura una ulteriore sforbiciata di circa il 7% degli aiuti diretti europei”. La notizia viene data da Enzo Cilia, responsabile agricoltura di Sel Sicilia. “In pratica – dice Cilia – verranno meno 287 milioni di euro dai 4,13 miliardi del 2013 ai 3,84 del 2020. L’agricoltura nel nostro Paese non è considerata storicamente come un comparto strategico dell’economia, mentre negli altri Paesi europei il comparto agricolo viene coccolato e difeso. Oltre a diminuire le risorse cambierà anche il parametro valido per tutti i Paesi europei per calcolare gli aiuti alle aziende che verranno dati non più sulla produzione storica ma per ettaro, aiuti che andranno da 150.000 ad un massimo di 300 mila euro – continua Cilia -, praticamente non si terrà più conto della diversità e della qualità della produzione. Per non parlare dell’altra importante novità introdotta nella proposta di Pac, cioè di riservare il 30% degli aiuti solo alle aziende che attuano pratiche ecologiche, il cosiddetto greening sul quale noi siamo assolutamente d’accordo, naturalmente mettendo le aziende – dice ancora il rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, Cilia – nelle condizioni di avviare una riqualificazione delle loro strutture e delle loro modalità di coltivazione. Fino a quando l’agricoltura non sarà pensata come un settore strategico dal governo nazionale, non ci sarà via di uscita, perché non si metterà mai mano alla riforma della burocrazia, a provvedimenti per aumentare il potere di contrattazione nei confronti della grande distribuzione come la fissazione di prezzi minimi e tempi decenti, alla riduzione degli oneri sociali e fiscali e all’accesso al credito”, conclude Enzo Cilia, responsabile Agricoltura di Sel.
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