I cancelli dell’impianto di compostaggio di Cava dei Modicani sono chiusi a distanza di due anni dall’inaugurazione, definita “beffa” dall’Italia dei Valori che, mercoledì, ha voluto sottolineare la scadenza dei 24 mesi. Il segretario cittadino dell’Idv, Venerando Cintolo, ha ricordato l’importanza che la messa in funzione della struttura avrebbe per la città di Ragusa e per il sistema della raccolta differenziata. Si profilerebbe un risparmio per i cittadini perché l’umido lavorato “in casa” produrrebbe “compost”, concime, che potrebbe essere venduto agli agricoltori con un guadagno che potrebbe essere detratto dalla tassazione. Insomma, quattrini in meno da sborsare nella tassa per il pattume. Invece, attualmente, i compattatori vanno e vengono da Grammichele, nel cui centro di compostaggio viene conferita la frazione umida della raccolta differenziata porta a porta. Nel frattempo, la raccolta stessa è stata estesa ad altre parti della città e il quantitativo di umido conferito dai ragusani è notevolmente aumentato. La conseguenza è stata che il centro di Grammichele non ha potuto accogliere tutti i rifiuti trasformabili in compost e prodotti dai ragusani. E allora? Il Comune ha dovuto correre ai ripari individuando un altro centro di compostaggio e l’unico resosi disponibile in Sicilia ad accogliere i nostri rifiuti umidi è stato quello della ditta Seap srl di Agrigento. A quale prezzo? Per la precisione, secondo quanto riportato nella determina dirigenziale 88 dell’VIII settore che porta la data del 21 settembre scorso, ogni tonnellata conferita ad Agrigento costa 192,39 euro (Iva al 21% e trasporto compresi). La ditta Busso ha segnalato al Comune il bisogno di smaltire almeno 100 tonnellate di rifiuti umidi. Risultato? Ai ragusani il mancato avvio del centro di compostaggio di Cava dei Modicani e il conferimento di 100 tonnellate di rifiuti umidi ad Agrigento costano 19.239 euro. Grazie!
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