Una nave cementiera con bandiera maltese lunedì scorso è stata posta in stato di fermo dal Nucleo port state control di Pozzallo, autorità competente affidata al corpo delle Capitanerie che controlla la conformità delle navi straniere alle norme internazionali di sicurezza della navigazione, antinquinamento e condizioni di vita a bordo. A seguito di una serie di verifiche, è stato accertato che la nave cementiera tratteneva a bordo circa 5 mila litri di acque oleose di sentina in più rispetto a quanto dichiarato prima che l’unità navale facesse ingresso nel porto ibleo (come previsto dal decreto legislativo 24 del giugno 2003 che ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59 relativa agli impianti di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico). Il natante ha potuto lasciare lo scalo pozzallese solo dopo aver conferito i pericolosi liquami a ditte autorizzate allo smaltimento. La nave è diretta in un cantiere maltese per effettuare dei lavori strutturali. Potrà fare rientro nel porto pozzallese solo dopo il completamento dei lavori prescritti dal Psc (Port state control) di Pozzallo. Negli ultimi anni la crescita esponenziale dei traffici marittimi ha posto il delicato problema della qualità delle navi e, in particolare, sulla loro idoneità alla navigazione e sulla tutela dell’ambiente marino.
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