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25/10/2011 -

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Ibla, Piazza Odierna e le radici storiche

Era l’11 febbraio di quest’anno quando Tele Nova si interessò di piazza Giambattista Odierna a Ibla. Il deserto di basole antistante la chiesa di San Vincenzo Ferreri, com’è ormai noto, cela le fondamenta di un antico monastero. Pochi giorni dopo si tenne un convegno di archeologia, che fra i tanti interventi, vide anche quello degli archeologi Saverio Scerra, Ornella Bruno e Clorinda Arezzo che avevano portato avanti lo scavo del monastero e che misero in risalto l’importanza che la struttura monastica ricoprì in periodo medievale. Stiamo parlando del cuore della città antica, pre-terremoto del 1693. Tele Nova seguì il convegno e invitò in studio i tre archeologi per uno speciale interamente dedicato all’antico monastero, alla sua funzione nell’antica città, ai ritrovamenti archeologici e presentò un’esclusiva testimonianza di uno degli allora piccoli studenti che frequentarono in quella struttura le scuole elementari. Le parole di Nunzio Ottaviano, ex sergente degli Alpini, che ricordava con precisione di dettagli il monastero, servirono a capire l’importanza che il monumento aveva per Ragusa prima che venisse abbattuto per lasciare spazio ad un edificio scolastico, a sua volta raso al suolo per far posto a quello che definimmo “un deserto di sole affollato dai tronchi metallici che reggono divieti di sosta”. Oggi la piazza rimane anonima, priva di movimento architettonico, con una quota superiore a quella dei resti dell’antico chiostro e dell’ingresso della chiesa di San Vincenzo Ferreri, con una pendenza che indirizza l’acqua piovana in via Giardino e nella stradina parallela. Un deserto di basole che celano i resti delle mura. Avevamo lanciato un’idea: per dare una memoria storica alla nostra città e per fornire ai turisti informazioni su quella che Ragusa fu negli anni pre-terremoto, sarebbe bastato tracciare sul piano della piazza, con un materiale lapideo che non fosse di colore bianco, il perimetro dell’antico monastero e installare una cartellonistica che riassumesse gli scavi effettuati e i risultati avuti, la storia, i riti, quanto, insomma, è nascosto alla vista e, dunque, alla memoria di noi ragusani. L’idea fu rilanciata dagli archeologi Scerra, Bruno e Arezzo e raccolta dall’allora assessore ai centri storici Salvatore Giaquinta. Nell’ultima riunione della Commissione centri storici la nostra idea è stata inserita nel progetto preliminare di arredo urbano della piazza Odierna. Si prevede di abbellire i margini della piazza con la creazione di alcuni scalini a mitigare la differenza di quota fra il piano del chiostro e della chiesa e la piazza, di tracciare il perimetro dell’antico monastero con degli elementi luminosi a led, oltre all’inserimento di elementi espositivi lungo il vecchio tracciato del portico e la collocazione di panchine e alberi. La commissione ha ritenuto di rinviare il progetto perché ritenuto “pieno” di elementi e di chiederne uno snellimento che conservi il carattere di “piazza” del deserto di basole. E’ un risultato positivo per tutti coloro che avevano chiesto con forza di evidenziare le radici storico-urbanistiche della nostra città, un modo per rinnovare il legame fra l’antico ed il moderno, per ritrovare le radici della nostra storia locale. Tele Nova seguirà con attenzione l’iter del progetto di arredo urbano di piazza Odierna e aggiornerà i telespettatori sulle scelte che saranno adottate.

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