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27/10/2011 -

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A due anni dallo sgombero dell’ex hotel San Giovanni, Ragusa sempre più abbandonata

Due anni. Tanto tempo è passato da quando la Polizia ha sgomberato il vecchio hotel San Giovanni, dove il collettivo la Fabbrica aveva realizzato, in spazi abbandonati da oltre un decennio, un luogo di aggregazione della città. L’Inpdap, proprietario dell’immobile, aveva fretta perché doveva realizzarci qualcosa. In realtà, in due anni, non è stato fatto nulla. Ed oggi il collettivo la Fabbrica e gli Anarchici rilanciano la questione della mancanza di spazi aperti per i cittadini. “Ragusa – spiegano – vive ancora l’eterna dimensione di città fantasma: ancora più povera di spazi fruibili dai cittadini (il Centro Servizi Culturali trasformato in un ufficio con orari e modalità di assegnazione assurde), aumento delle cauzioni per gli spazi comunali nuovi e vecchi, inagibilità strutturali diffuse in tutti gli spazi pubblici conseguentemente non assegnabili, gestione di spazi comunali ad opera di commercianti con ovvie conseguenze sulla pluralità di luoghi comuni”. Di contro, “la città – prosegue il documento – affronta un sempre crescente degrado culturale ed aggregativo (sagre e scacce a parte), soprattutto in centro storico, dove l’abbandono comprende anche i servizi essenziali ed include operazioni come minimo provocatorie, come la tentata assegnazione della Rotonda Maria Occhipinti al Movimento Azzurro, stroncata sul nascere da una mobilitazione popolare, o l’abitudine oramai consolidata ad affidare immobili pubblici ai soliti (e noti) amici dell’amministrazione. Nei piani degli amministratori della città, la riqualifica delle zone degradate passa attraverso il cemento – prosegue la nota -, il decentramento delle attività artigianali e commerciali in favore delle periferie, la pedonalizzazione forzata di via Roma e viale Tenente Lena (senza un minimo di progettualità su viabilità e vivibilità circostante) o l’invito a realtà commerciali per Vip (Bulgari, Gucci) ad aprire attività commerciali a Ragusa Ibla (geniale idea riferita dal sindaco Dipasquale durante l’incontro “Riqualificazione del Centro Storico” dello scorso anno tenutosi nella sala dell’hotel Mediterraneo), e non attraverso i servizi sociali, i movimenti giovanili di aggregazione e gli spazi comuni”, si legge nella nota. Duro il commento sull’amministrazione comunale di Ragusa che “ha dimostrato il suo disinteresse in questo senso, col totale disinteresse per le vicende successive allo sgombero della Fabbrica: da due anni, l’ex hotel è letteralmente blindato, esattamente come l’indomani dello sgombero; che fine hanno fatto i famigerati progetti sociali dell’ente che gestisce questo bene, l’Inpdap?”. “Nel frattempo – ricordano Anarchici e la Fabbrica – gli occupanti dell’hotel si preparano ad affrontare un processo ridicolo, di cui sono appena state chiuse le indagini preliminari, in cui sono accusati di diversi reati (tutti a titolo individuale, evidentemente a Ragusa si sconosce la storia giudiziaria degli spazi occupati dagli anni ’80 ad oggi), tra cui alcuni palesemente falsi, ascrittigli solo per dare lo esempio alla cittadinanza tutta, di cosa si rischia – continua la nota – a gestire direttamente l’abbandono degli spazi comuni”. Venerdì, alle 19, nei locali della Società dei Libertari, in via G.B. Odierna 212, è previsto un incontro aperto a tutte le realtà cittadine e provinciali “per coordinare insieme un nuovo momento di lotta per gli spazi ed i beni comuni”. Un’occasione anche di appoggio e solidarietà a quanti, del collettivo, adesso sono sotto processo per l’occupazione dell’ex hotel.

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