Ambientalisti soddisfatti per la decisione del Cga di Palermo che ha sospeso la sentenza del Tar con cui si bocciava il Piano paesaggistico. “E’ durata poco – scrivono Legambiente di Ragusa, Modica e Vittoria – l’euforia degli speculatori e dei loro collaboratori politici per la sentenza del Tar di Catania, che bloccava il piano paesistico. Il Cga di Palermo ribaltando la sentenza di primo grado ne ha sospeso gli effetti, per cui il territorio della provincia di Ragusa ritorna sotto tutela, almeno fino a sentenza definitiva. Un primo importante risultato per il quale Legambiente si è fortemente impegnata. E’ fatta salva così una grande opportunità per il territorio che potrà ancora contare su grandi aree di straordinaria bellezza da mantenere per le generazioni future e da mettere sul piatto, sia dell’offerta turistica non di rapina che degli investimenti economici votati alla green economy, l’unico settore che in piena crisi non solo non perde posti di lavoro ma addirittura li incrementa e che si candida a nuovo modello economico per l’intero paese. Di ciò – spiegano gli ambientalisti – si sono accorte le varie categorie produttive e la stessa Camera di Commercio che negli ultimi giorni sembrano aver abbandonato la posizione che vedeva nel piano paesaggistico l’origine di tutti i mali e un macigno sull’economia locale aprendo invece ad un dialogo con le Associazioni ambientaliste, e lasciando isolata una classe politica locale arroccata nella difesa degli interessi di pochi amici e cortigiani a scapito della maggioranza di cittadini e imprese. Coloro che – dice Legambiente – avevano esultato alla sentenza del Tar, Sindaco di Ragusa in testa, dovrebbero fare oggi un bagno di umiltà ricordandosi che la partita è ancora lunga”. Legambiente lancia un monito: “Occorre impedire che si producano danni a seguito di eventuali autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in questi due ultimi mesi di assenza di strumenti di tutela del territorio. E’ pertanto doveroso da parte della soprintendenza annullare in autotutela tutte le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in aree di tutela 1, 2 e 3 e riconsiderarle alla luce dell’ordinanza del Cga”.