La solidarietà dei fatti concreti. Come quelli attuati da Francesca Bruno Ottaviano e dai figli che hanno messo a disposizione, in territorio di Ragusa, un fondo agricolo dove potrà prendere vita il progetto “Terra mia”. Un progetto che intende valorizzare le potenzialità e le risorse dei soggetti che presentano situazioni di disagio, teso a promuovere forme di terapia di riabilitazione e integrazione lavorativa. Un progetto pilota che vede la luce nell’area iblea, grazie all’input arrivato dalla cooperativa sociale “Isola iblea” e che coinvolge altri soggetti e gli enti locali: Comune di Ragusa, Provincia regionale di Ragusa, Asp 7, Uplmo, Confcooperative, Solcoop ibleo, Solco Catania, Area project engineering & management, Cia, Cipaat, consorzio Laire. E’ stato illustrato giovedì sera, al teatro Garibaldi di Modica, in occasione del secondo happening ibleo della solidarietà. Il presidente di “Isola iblea”, Salvo Borrelli, ha presentato i componenti della cooperativa “Terra iblea” che nasce dall’incontro di professionisti del settore sociale ed agricolo che, accompagneranno i soggetti con sofferenza psichica nella realizzazione di attività produttive. L’iniziativa è stata preceduta dalla lettura di poesie scritte da Sebastiano Nicosia, il cui libro è stato messo a disposizione del pubblico che ha contribuito con una libera offerta a sostegno del progetto. Inoltre è stata messa in evidenza l’attivazione di una rete destinata a rappresentare un esperimento esportabile anche in altri territori. La serata, si è conclusa con il concerto di beneficenza dei gruppi musicali ragusani “Bluezz” e “Improgressive jazz Trio”. Nel pomeriggio, anche l’iniziativa di Enpapi, ente previdenziale infermieristico, che ha incontrato i propri iscritti.