La vittoria del punteruolo rosso è solo una questione di tempo. Perché le amministrazioni locali, che hanno pochi soldi, stanno già abdicando. Qualche Comune ibleo fa prevenzione, ma l’impegno economico è quasi “ridicolo”. A Pozzallo, il Comune ha fatto una convenzione con una ditta, ma è una mosca bianca. A Vittoria, il Comune ha speso alcune migliaia di euro. Ma c’è il problema di villa Salina, uno dei più grandi vivai naturali di palme d’Europa, che sta “morendo” inesorabilmente sotto la scure del coleottero dal punteruolo rosso. “A distanza di un anno dalle nostre iniziative di sensibilizzazione – spiega Nuccia Fontana, rappresentante del circolo Legambiente di Vittoria – la situazione non è cambiata. I Comuni ragusani sono senza soldi. La legge regionale che doveva finanziare gli interventi è senza copertura e il tesoro arboreo di villa Salina rischia di scomparire per sempre”. Anche la Provincia sta per gettare la spugna. L’assessore provinciale allo sviluppo economico Vincenzo Muriana, che l’11 agosto con entusiamo annunciava la riunione con tutti i sindaci per andare a firmare un protocollo d’intesa, adesso parla della problematica come se già si fosse già arrivati alla resa. “Quando si stava per firmare il protocollo, i sindaci davano per scontato che la Provincia destinasse dei soldi – dice l’assessore Muriana – ma il nostro ruolo è stato esclusivamente di promozione e coordinazione: i soldi devono metterli i Comuni”. Il risultato è stato che non si è sottoscritto alcun accordo. Così mentre il punteruolo dilaga, gli enti locali agiscono a macchia di leopardo, e con interventi minimi, rispetto a ciò che servirebbe per debellare il problema. Lunedì mattina, ad esempio, il Comune di Ragusa ha proceduto ai trattamenti sulle palme di Ibla, che sono in tutto 75, tra quelle dei Giardini iblei e quelle di piazza Duomo. Sinora ne è morta solo una, nel quartiere barocco, a causa dell’insetto killer. La lotta è dura. Perché a livello locale non si attua l’endoterapia con i feromoni, che attirano in trappole mortali il temibile coleottero. Poi non esiste un trituratore in provincia di Ragusa. Così accade che il piano dell’eliminazione dei residui vegetali derivati dalle palme infestate e abbattute, si fermi all’estirpazione. I pezzi di palma abbattuta vengono portati nei centri di raccolta di contrada Nunziata a Ragusa e di Marina di Ragusa, e poi i camion della Busso li portano in provincia di Catania, per la triturazione. Nel frattempo, per il punteruolo femmina, capace di volare e di percorrere cento chilometri in un giorno, è uno scherzo decollare dai pezzi di una palma, che per settimane resta in un centro di raccolta, e atterrare in altre palme presenti nella città. “Cisternazzi, Puntarazzi e altre zone dell’altipiano sono più infestate – ammette il dirigente del settore verde al Comune di Ragusa Franco Galfo -, mentre per quanto riguarda il nostro patrimonio, cioè quello pubblico, è sotto controllo”. Ma intanto nel cantiere del parcheggio di piazza del Popolo, da un anno c’è una palma attaccata dal punteruolo e nessuno l’ha rimossa. Nel frattempo le altre tre palme vicine, sembrano accusare i sintomi dell’attacco da punteruolo rosso. “Le altre palme all’interno del cantiere hanno solo sofferto di stress, per problemi alle radici – spiega Galfo -. E in ogni caso noi non possiamo agire all’interno del cantiere”. E quelle di piazza del Popolo che sono patrimonio comunale? “Buona parte delle palme di piazza del Popolo presentano i sintomi dell’attacco del coleottero in corso – sostiene l’agronomo ragusano Guido Mezzasalma – e per salvarle si è ancora in tempo: basterebbe fare i trattamenti del caso, che i vivaisti della nostra città conoscono benissimo. Infatti, tutti sanno che nessuna palma muore all’interno di un vivaio”. C’è da dire che le palme situate nel giardino interno del vicino ospedale Civile, che non sono state sottoposte ad alcun tipo di stress, come quelle del cantiere del parcheggio interrato, sembrano non passarsela meglio delle loro simili. E pare che sulle palme dell’ospedale non sia stata fatta prevenzione. “Infatti c’è anche questo problema – dice ancora Galfo – su piazza del Popolo non stiamo facendo trattamenti. Fare prevenzione, quando a pochi metri il punteruolo rosso agisce indisturbato, può risultare inutile”. L’agronomo Mezzasalma sottolinea che il momento attuale è quello migliore nel quale intervenire per combattere l’aggressione. “Con l’abbassamento delle temperature il coleottero ha minori difese”, spiega l’esperto. E’ difficile credere che si possa riuscire a difendere questo patrimonio naturale quando la politica del verde, attuata in una città come Ragusa, si limita alla decorazione delle rotatorie, senza mai prevedere la piantumazione di nuovi alberi, che darebbero ossigeno ad una città sempre più strozzata dal cemento.
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