Evasione per 206.000 euro commessa da una nota gioielleria del capoluogo. E’ stata accertata dalla Guardia di Finanza che ha anche irrogato sanzioni per 150.000 euro per violazione alla normativa antiriciclaggio. La gioielleria avrebbe attuato un sistema semlice, ma redditizio, con il sistema del compro oro. I gestori, dichiarando indebitamente come rottami l’oro usato, acquistato magari da privati in difficoltà economiche, approfittavano di un’agevolazione concessa a chi lavora l’oro grezzo, considerato oro industriale, sottoposto al regime della Iva sul margine. In questo modo riuscivano ad avere maggiori guadagni, dal momento che gli oggetti in oro venivano rivenduti ad operatori economici abilitati alla lavorazione dell’oro da investimento, soggetti all’esenzione dell’Iva. Uno stratagemma che creava, spiega la Finanza, un grave danno all’erario.
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