“Il vino e il mare” è l’evento che si terrà al museo archeologico ibleo di Ragusa, lunedì 19 alle 18. Un simposio inteso come momento di incontro intellettuale legato a Dioniso, la divinità dell’ebrezza, venerata nell’antica Grecia. I crateri rinvenuti a Kamarina, e custoditi presso il museo, erano vasi usati dai greci durante i simposi; al loro interno il vino era mescolato all’acqua dai simposiarchi e poi veniva distribuito ai commensali. Il mare è l’altro protagonista dell’evento perché era la via commerciale per eccellenza dell’antichità; le navi dei mercanti portavano il prezioso carico di anfore e con esso la cultura del simposio e il culto di Dioniso. “I popoli del territorio ibleo erano soprattutto coltivatori ed allevatori ha dichiarato Giovanna Susan, direttrice del museo – e raffiguravano il simposio nei vasi da mensa. Tutt’oggi il legame del territorio con la produzione vitivinicola è forte”. Infatti, durante la manifestazione, è prevista una degustazione di vini prodotti da alcune aziende locali. Sarà ricostruito un simposio in cui verranno esposti tre crateri. “Il percorso che stiamo affrontando con questo evento – ha spiegato l’archeologo Saverio Scerra della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa – è in continuità con quello che già avevamo proposto con la mostra degli Elmi. Durante quella mostra erano stati esposti alcuni vasi attici del museo di Ragusa che avevano come tema iconografico la guerra. Oggi si affronta il tema del simposio. I vasi del museo di Ragusa, soprattutto un cratere, rimandano a questo momento fondamentale della società greca”. Interverranno alla manifestazione il professore Filippo Giudice, docente di Archeologia e storia dell’arte greca dell’Università di Catania, lo stesso Scerra, Sebastiano Missineo, assessore regionale ai Beni Culturali, Gesualdo Campo, dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni Culturali, e la direttrice del museo Giovanna Susan.