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17/12/2011 -

Arte/Cultura e Spettacolo/Società/

Il monumento di Franco Cilia L’associazione Ipazia: “Va rimosso”

Domenica prossima verrà inaugurato un monumento alle vittime del lavoro, ubicato in viale del Fante, di fronte la Provincia Regionale, realizzato dal pittore Franco Cilia. “L’opera è stata donata – si dice – gratuitamente alla “comunità”, che l’ha sistemata a proprie spese – scrive in una nota l’associazione Ipazia, Atei, agnostici, liberi pensatori, anticlericali. Senza entrare, in questa sede, nel merito di queste “donazioni”, diventate un metodo per farsi pubblicità con le proprie opere a spese della collettività; e senza voler parlare di chi decide e con quali criteri l’arredo urbano e quant’altro dovrebbe abbellire una città sempre più degradata, imbruttita e ridotta a dormitorio – scrive l’associazione Ipazia – vorremmo fare delle considerazioni su quest’ultimo esempio di bello che si impone alla città. L’altare-monumento si compone di alcune sagome e di una grande croce, simbolo del cristianesimo, imposto a gente che è morta sul lavoro, facendo sì che la memoria di questi lavoratori rimanga, se non seppellita sotto ad essa, legata ad una croce. Noi contestiamo questa scelta – sottolineano i rappresentanti di Ipazia – che riteniamo non rispettosa della gente che lavora, la quale – a maggior ragione oggi, nella nostra società sempre più multietnica – non appartiene ad una sola fede religiosa, senza considerare i non credenti – atei, agnostici che sono una fetta importante della popolazione. Imporre il simbolo cristiano come simbolo onnicomprensivo di tutte le vittime del lavoro è non solo scelta infelice, – scrive Ipazia – ma presuntuosa e arrogante, e se di essa ne è responsabile l’autore, ne sono corresponsabili, a maggior ragione, coloro che hanno concessa l’autorizzazione all’esposizione in pubblico. Le vittime del lavoro vanno ricordate perché sono incappate in inosservanze di leggi e di regole sulla sicurezza; vanno ricordate perché rappresentano una vergogna che ci deve far riflettere per superare la costante di un mondo del lavoro afflitto da rischi, infortuni, invalidità e decessi. Ricordarli con una croce – aggiunge l’associazione Ipazia vuole invece spostare il problema sul campo della commiserazione cristiana e pretendere che tutti debbano vederlo in questo modo. Per questi motivi noi, come associazione di atei, agnostici, liberi pensatori e anticlericali, riteniamo che il monumento di Franco Cilia vada rimosso e che le scelte sempre più frequenti di simboli “religiosi” come arredo urbano siano rispettosi delle diversità religiose e culturali di tutte le componenti della nostra città.

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