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30/12/2011 -

Società/

Il mare e i suoi tesori archegologici, un corso sulla valorizzazione

Un altro appuntamento con l’archeologia subacquea si è tenuto presso la sede dell’ente di formazione professionale Enarpa di Ragusa dove si sta svolgendo (manca un mese ormai per il completamento del percorso formativo) il corso per “Esperti nella tutela e valorizzazione dei beni archeologici subacquei”. A tenere la lezione, a titolo gratuito, è stato l’archeologo Nicolò Bruno, dirigente della soprintendenza del mare di Palermo (unica del genere esistente nel panorama archeologico mondiale) e responsabile per l’archeologia subacquea siciliana per le provincie di Siracusa e Ragusa. Rispondendo all’invito del direttore dell’Enarpa, Giovanni Scucces, e dell’insegnante di archeologia subacquea, Gianni Rizza, l’archeologo Bruno ha tenuto una lezione articolata in due giorni. Bruno ha parlato alla classe della struttura organizzativa della soprintendenza del mare, delle competenze della stessa e delle norme legislative che regolamentano i ritrovamenti e la tutela dei beni a rcheologici in mare. Con l’aiuto di immagini ha mostrato, agli allievi del corso, gli strumenti oggi in uso per i rilevamenti, gli scavi e le tecniche di ricerca, oltre ai metodi di rilevamento, catalogazione, recupero ed eventuale musealizzazione dei reperti archeologici. Ha voluto sottolineare, inoltre, l’importanza dello studio e della ricerca bibliografica, delle fonti testimoniali che assumono, in sede di verifica, valenza scientifica e che rappresentano il momento d’inizio di ogni lavoro legato all’archeologia in generale e subacquea in particolare.

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