Luci soffuse. Un’ascesa verso la zona più alta del paese contrassegnata da un cammino effettuato in religioso silenzio per giungere alla capanna della Natività allestita in ciò che rimane dell’antico maniero dei Settimo. Il presepe vivente di Giarratana è tornato ad ammaliare il pubblico anche stavolta. Dopo la “prima” di venerdì scorso, domenica sera decine e decine di figuranti hanno dato vita alle scene che ripercorrono la magia di una manifestazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale, donando animazione e vigore ad una rappresentazione dalla notevole caratterizzazione storica. Una rappresentazione che, nel passaggio tra vecchie e nuove generazioni, non ha perso il fascino che si tramanda da ventidue edizioni e che ha permesso alle centinaia di visitatori di compiere un tuffo nel passato, complice l’atmosfera ricreata nell’antico quartiere “Cuozzu” che, non a caso, è definito “museo a cielo aperto”. Salendo le antiche scale che conducono al primo livello, si possono ammirare i vari riquadri: la sala dell’antico barbiere, le ricamatrici, l’intrecciatore di fascine per la realizzazione di cesti, il cardatore della lana, il cesellatore di vasellame, le donne che preparano il pane. Prossimo appuntamento il 6 gennaio.