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20/01/2012 -

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UNIONI OMOSESSUALI, IL PD SOLIDALE COL VESCOVO URSO

Le dichiarazioni del vescovo Paolo Urso sulle unioni gay fanno ancora discutere. Se gli ultracattolici di “Pontifex” chiedono le dimissioni, a livello locale e non solo sono decine e decine le attestazioni di quanti, credenti o no, hanno apprezzato e soprattutto compreso le parole del presule. Il Partito democratico di Ragusa interviene a sostegno del presule. “Monsignor Urso – afferma Peppe Calabrese in un documento redatto dopo avere riunito la segreteria che è persona rispettosa e tollerante, dice sostanzialmente tre cose: lo Stato ha il compito di prendere atto dell’esistenza, nella moderna società multiculturale, delle coppie di fatto e regolarle normativamente; la regolazione civile delle coppie di fatto è un atto giuridico, non implica una valutazione etica e differisce dalle unioni matrimoniali tradizionali; la Chiesa è una casa dalle porte aperte nei confronti di ogni persona. Monsignor Urso non assume una posizione rivoluzionaria – dice ancora Calabrese -. Si limita ad usare buon senso umano. In effetti si identifica con la posizione dei Dico, volta a regolare le coppie di fatto, sostenuta alcuni anni fa dal Centrosinistra, ampiamente condivisa nella società italiana e già allora ritenuta accettabile da alcuni vescovi. Per queste ragioni non solo la condivido pienamente, ma la ritengo quanto mai opportuna. E’ un sasso lanciato nelle acque stagnanti della politica italiana”, conclude il segretario cittadino del Pd Ragusa. Filippo Angelica dall’Udc, afferma: “Monsignor Paolo Urso ha semplicemente detto la cosa giusta, ovvero lo Stato è una cosa, la Chiesa un’altra. E se tocca alla Chiesa l’eventuale giudizio morale anche rispetto alle unioni gay, tocca allo Stato, come giustamente ricorda il nostro vescovo, la contemplazione e il riconoscimento di situazioni che esistono e che chiedono il riconoscimento dei propri diritti in quanto persone. Girarsi dall’altra parte – continua il consigliere Angelica – significa essere fuori da ogni tempo, fuori dalla società di oggi”. “La posizione del vescovo Paolo – afferma il Commissario provinciale dei Cristiano Riformisti, Loredana Fenoaltea – è quanto mai chiara. Alla Chiesa spetta, per chi è cattolico un giudizio morale, ma lo Stato deve occuparsi delle altre cose, delle unioni di fatto per l’appunto, anche delle coppie gay”. Unica nota stonata, Daniele Recca, pastore del Centro cristiano Emmanuel di Ragusa il quale interviene chiedendo se l’affermazione di monsignor Urso rifletta “un’opinione personale o una verità biblica”. In realtà, la posizione del vescovo è ben chiara, e la gente ha capito ed apprezzato.

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