La Cna di Vittoria, nel ritenere condivisibili le rivendicazioni delle numerose imprese che stanno manifestando il loro disagio con rabbia ma in assoluta buona fede, sottolinea come questo metodo rischi di aggravare fortemente la già fragile condizione del sistema economico produttivo. Questa posizione dell’associazione, frutto di un documento emanato dalla presidenza provinciale, è stata evidenziata nell’affollata assemblea che si è tenuta venerdì pomeriggio al mercato di Vittoria presso la sede dei commissionari ortofrutticoli dove erano presenti i rappresentanti del movimento “Forza d’urto” e di altre organizzazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti). Il responsabile organizzativo della Cna di Vittoria, Giorgio Stracquadanio, ha proposto alcuni punti da inserire nella piattaforma da presentare alle istituzioni. Questi i punti: la Sicilia, vista la crisi profonda che sta attraversando deve diventare un zona franca con fiscalità e contribuzione di vantaggio; serve un piano straordinario per l’accesso al credito, dato che i fondi di rotazione della Crias, la cassa regionale che eroga prestiti a tasso agevolato alle imprese artigiane e agricole dell’isola, vanno rimpinguati in modo straordinario e continuo per permettere alle imprese di ottenere prestiti a tassi convenienti (1,3%). Secondo la Cna si deve puntare alla rimodulazione e alla forte sburocratizzazione dei fondi strutturali per permettere soprattutto alla maggioranza delle imprese locali (microimprese artigianali e agricole) un accesso facilitato ai contributi comunitari quasi sempre ad appannaggio delle poche grandi imprese; serve, inoltre, la totale revisione della norma nazionale che regola il sistema esattoriale siciliano che tramite la Serit ha minato il sistema economico.