La politica di urbanizzazione delle periferie ha devastato il centro storico di Ragusa superiore. Un lento spopolamento con la chiusura di decine di attività commerciali e centinaia di abitazioni private oramai in totale abbandono. Nonostante i lavori di via Roma e il nuovo parcheggio multipiani di piazza Matteotti i residenti sono preoccupati. “I parcheggi in fase di costruzione servono per congestionare ulteriormente il cuore della città – dice Pippo Gurrieri, residente nel centro storico -. In altre realtà i parcheggi vanno oltre il centro e i cittadini si muovono con mezzi pubblici. A Ragusa manca un piano di mobilità per l’utilizzo a pieno regime e in maniera funzionale dei mezzi pubblici. Anche il progetto sulla metropolitana di superficie è finito dentro un cassetto”. Il noto fotografo Giuseppe Leone che ha fatto conoscere la città, con i suoi scatti, in tutto il mondo, parla di una comunità senza futuro. “Provate a guardarvi attorno – ed indica uno dei tanti immobili fatiscenti di via Rapisardi, accanto al nuovo parcheggio di piazza Matteotti -. Case pericolanti a centinaia, quartieri fantasmi. Quello che era il cuore pulsante della città con tante botteghe è oramai un degrado. Si è consentito di urbanizzare le periferie e le aree a verde, e di saccheggiare la campagna ragusana. Hanno costruito un’altra città, che non ci appartiene, lungo l’asse viario Ragusa – Catania e Ragusa – Santa Croce. Un quartiere dormitorio, una città dove mancano i più elementari sevizi. Poi ci parlano di progetti meravigliosi, come i parcheggi e i lavori di via Roma, creati in un contesto di grande incertezza”. Pareri favorevoli, con qualche distinguo, da parte dei commercianti, per l’avvio della pedonalizzazione di via Roma. “Provengo da Noto – racconta Katia Casto – dove l’isola pedonale è oramai realtà da tanto tempo ed è stata l’ancora di salvezza per il commercio e il turismo. Oggi il cittadino ragusano deve iniziare a capire che la realizzazione di un’area pedonale, così come avviene in tutte le città del mondo, è una grande opportunità che va sfrutttata”. Gianfranco Battaglia, titolare delle omonime profumerie, guarda al futuro: “immagino una via Roma diversa – spiega – con tanti negozi e attività commerciali. Un piccolo centro commerciale, ad esempio, gestito da noi ragusani nell’ex oviesse”. Ivan Bisi, titolare della lavanderia di via Roma guarda con preoccupazione il cantiere di via Roma: la sua attività è stata ingabbiata dalle transenne. “I lavori andavano pianificati in altro modo – dice Bisi – aprendo al transito Corso Italia e ultimando un intervento alla volta”.