Dopo un’ora a mezza di camera di consiglio il Tribunale ha emesso la sentenza del processo col rito ordinario nato dalle operazioni antidroga Tsunami ed Extratime. Dieci le condanne e cinque le assoluzioni nel processo che vedeva alla sbarra quindici persone ritenute affiliate ad un’organizzazione criminale, riconducibile a Cosa nostra ed un gruppo ritenuto vicino alla “Stidda”, che secondo l’accusa gestivano il traffico di cocaina in provincia. Accolte quasi in toto le richieste del procuratore capo Carmelo Petralia anche se ci sono stati sconti rispetto alle richieste della pubblica accusa e due assoluzioni in più rispetto alle tre chieste dal Procuratore. Questo il dettaglio: 14 anni di reclusione (il Pm ne aveva chiesto 16 anni) per il presunto promotore, Filippo Alberti, 37 anni, difeso dall’avvocato Daniele Scrofani; 13 anni e 4 mesi, contro i 12 anni chiesti dall’accusa, per Emanuele Attardi, 34, (avvocato Santino Garufi); 10 anni di reclusione e 45 mila euro di multa (il Pm aveva chiesto 12 anni) per Carmelo Filia, 50, (avvocato Francesco Marchese); 9 anni ciascuno, contro i 12 chiesti dal Pm, per Luigi Marangio, 32 (avvocato Marco Greco); Ugo La Rocca, 34 (Santino Garufi); Walid Zoghlami 35, (avvocato Provvidenza Angelino); 5 anni di reclusione e 20 mila euro di multa (il Pm aveva chiesto 12 anni) per Karim Maghfour, 40 anni, difeso da Massimo Garofalo; 4 anni, la metà rispetto a quanto chiesto dall’accusa, per Jamel Jilani di 47 (avvocato Daniele Scrofani); 2 anni e 8 mesi, rispetto ai 4 anni chiesti dal Pm, per Rosario Magrì, 32 (avvocato Isabella Linguanti); 8 mesi, rispetto ai 3 anni chiesti da Petralia, per Mohamed Mamia, 35, (avvocato Maurizio Catalano), l’unico a beneficiare della pena sospesa. Marangio, Jilani e Zoghlami sfuggirono al blitz in quanto irreperibili o latitanti. Il Tribunale (presidente Salvatore Barracca, a latere Rosanna Scollo ed Eleonora Schininà) ha assolto con la formula il fatto non costituisce reato, Gaetano Abbate, 36 anni, difeso dall’avvocato Maurizio Catalano, così come chiesto dal Pm; Giovanna Brugnoli, 51, (avvocato Catalano), richiesta 4 anni; Valentino Di Bona, 26, (avvocati Rocco Di Dio e Mario Brancato), richiesta 9 anni; Maria Mendola, 47, e per Luigi Rotondo, 51, entrambi assistiti dall’avvocato Antonio Sarno; per cui aveva chiesto l’assoluzione anche il procuratore Petralia. Filia, Alberti, Attardi, La Rocca, Marangio e Zoglhlami, a cui è contestato il reato associativo, sono stati condannati anche all’interdizione perpetua dai Pubblici uffici, al ritiro della patente di guida per due anni e dopo l’espiazione della pena alla libertà vigilata per la durata di due anni; Maghfour all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e libertà vigilata per un anno; libertà vigilata per un anno dopo l’espiazione della pena anche per Jamel Jilani. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni. In questo periodo sono sospesi i termini di custodia cautelare.
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