Puntualità svizzera alla Regione Siciliana quando si parla di tagliare la legge speciale su Ibla. Uno spauracchio che ogni anno procura uno stato di agitazione, e conseguente movimento, dei deputati della provincia ai quali va il merito di avere sempre trionfato portando a casa la legge anche se sfoltita di molto. Chissà cosa accadrà questa volta considerata la gravità della crisi; nel frattempo i partiti iniziano a scuotersi, a partire dall’Udc di Ragusa che scrive: “In merito alle notizie di queste ultime ore che non vedrebbero l’inserimento dei fondi della legge su Ibla all’interno della finanziaria della Regione, l’assessore Migliore, il capogruppo Angelica, i consiglieri Morando e Fidone e il segretario comunale dell’Udc, Brinch, non possono non esprimere rammarico e preoccupazione per una storia che oramai va avanti da qualche anno. Riteniamo inaccettabile il modo in cui il Governo regionale tratta la nostra città e soprattutto il modo in cui pensa di gestire e programmare le risorse disponibili. I fondi della legge 61/81 pari a quasi 5.000.000 di euro, non possono diventare – scrive l’Udc ragusana – merce di scambio o addirittura ricatto politico. Sappiamo benissimo che queste somme sono necessarie e indispensabili per portare avanti opere pubbliche ed investimenti. Riteniamo saggia la scelte del nostro partito di rimanere fuori da questo Governo che non riesce a guardare oltre i propri interessi politici. Vogliamo intraprendere con urgenza un’interlocuzione con il nostro deputato regionale on. Ragusa e con il nostro segretario regionale senatore D’Alia per concertare insieme una strategia che possa evitare il pericolo di perdere queste somme”.
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