“Abbiamo fornito agli inquirenti tutta la documentazione che ci è stata richiesta. Probabilmente lunedì dovremo consegnare qualche altra carta, ma siamo a completa disposizione della Magistratura”. A parlare è il soprintendente, Alessandro Ferrara, che venerdì mattina non era in sede. “Quel fascicolo – aggiunge – che tra l’altro si trovava sul mio tavolo, riguarda una casetta rurale, con un tetto a due falde. Avevamo, nel provvedimento autorizzativo, anche indicazioni sulla cura del fondo”. Ferrara ribadisce quanto già comunicato in occasione della richiesta della Regione di chiarimenti su quell’autorizzazione. “Si tratta di una struttura che ricade in area di tutela 2 – spiega – e quindi non c’è vincolo di inedificabilità. Noi stiamo dando, a chiunque presenta progetti, precise indicazioni sulla cura del fondo e chiediamo il piano di utilizzo, nonostante una nota dell’assessorato regionale al ramo ci dica, in poche parole, che non spetta a noi controllare questi aspetti, mentre è nostro dovere la valutazione di tipo paesaggistico. Ed è quello che noi facciamo, verificando che si rispettino il piano paesaggistico e l’indice di edificabilità dello 0,03 mc/mq”. “Dal punto di vista urbanistico – spiega dal canto suo il dirigente del settore Urbanistica del Comune di Ragusa, Ennio Torrieri – quell’autorizzazione è regolare. Abbiamo anche ricevuto i pareri positivi dagli organi competenti”. Torrieri spiega che sono state diverse le “visite” degli inquirenti, per altre segnalazioni degli ambientalisti. “E’ stata esaminata la documentazione di varie concessioni – spiega – ma quello di ieri è il primo sequestro vero e proprio”.