Laboratorio politico o inciucio per vincere le elezioni? Che Roberto Ammatuna poi finisse per allearsi con il Pdl era nell’aria già da troppo tempo. I “no” di Nino Minardo a Pediliggieri erano un segnale, così come gli incontri tra l’ex sindaco, oggi deputato regionale del Pd, e l’esponente del Pdl ibleo a Montecitorio. Resta da capire se questi incontri siano avvenuti prima o dopo le primarie. Una valutazione non da poco, perché se la chiamata al voto per scegliere il candidato sindaco tramite le primarie ha un senso, le strategie di accordo andrebbero fatte dopo che la gente ha indicato il proprio “nome”. In parole povere, se davvero gli incontri tra Nino Minardo e Roberto Ammatuna ci fossero stati già prima delle primarie, tali consultazioni risulterebbero “falsate”. E i leontiniani? Di sicuro, al capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini, un’eventuale vittoria di Raffaele Monte, ex suo fedelissimo, e poi defenestrata nell’arco di qualche ora (si ricordino le sue inspiegabili, almeno in termini politici, dimissioni da assessore ai Servizi sociali della Provincia) non verrebbe digerita mai. L’unica soluzione, quindi, è quella di lasciar solo Pediliggieri, evitando il ballottaggio e portando a Palazzo La Pira Roberto Ammatuna. Qualcuno prova già a spiegare come la “ricetta” Monti, con i maggiori partiti uniti in un governo di salute nazionale, possa essere applicata anche a Pozzallo, che ha un bilancio in serio “pericolo”. Un accostamento che non regge, Monti è un tecnico, Ammatuna è esponente di un partito, il Pd. A denunciare il pateracchio è Enzo Cilia di Sel: “Noi contrasteremo con tutte le nostre forze questa deriva”.