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27/03/2012 -

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La storia di Fakhra, vittima della violenza di genere

Quando Fakhra Younas venne in provincia di Ragusa, dieci anni fa, per testimoniare la sua esperienza di vita in un convegno sulle donne acidificate, la pelle del suo viso, devastato dall’acido, vittima dello sfregio crudele e dolorosissimo che le aveva procurato il marito, dopo che lei gli aveva chiesto coraggiosamente il divorzio, era immobile, tirata all’inverosimile. Solo i suoi occhi erano vivi e accesi. Allora, questa donna pakistana non riusciva nemmeno a deglutire e per lei parlare era una grande sofferenza. Alcuni giorni fa Fakhra si è suicidata, lanciandosi dal balcone della sua casa a Roma. Una morte che ha provocato grande tristezza in tutti coloro che l’hanno conosciuta, anche in chi ha ascoltato la sua storia nel 2002. Questa donna coraggio, divenuta paladina dei diritti femminili, autrice del libro “Il volto cancellato” che ha venduto milioni di copie, per anni è stata il simbolo della lotta contro la violenza di genere. In occasione di quella sua visita in terra iblea alla domanda: “Come è possibile che ancora oggi in Pakistan possa accadere che un uomo che acidifica una donna resti impunito?”, Fakhra rispose: “Qui in Italia non vi gettano l’acido, ma vi ammazzano direttamente. Forse voi italiane non ve ne siete ancora rese conto, ma lo stalking, la persecuzione sono violenze psicologiche altrettanto terribili, che poi nei casi più gravi culminano nell’omicidio”. “La notizia del suicidio di Fakhra ci ha lasciato una profonda tristezza nel cuore – commenta la consigliera provinciale Venerina Padua – perché negli anni successivi alla sua visita, siamo rimaste in contatto e avevo avuto l’occasione di conoscerla meglio. Parlavamo spesso del fatto, che anche dalle nostre parti sono numerose le donne, che si portano dentro ferite profonde, proprio perché maltrattate dai mariti, e nessuna chirurgia al cuore è in grado di sanarle. Dalle nostre parti non ci sono donne sfigurate – dice la Padua -, ma non mancano donne con lividi, magari accuratamente nascosti. La storia di Fakhra deve farle riflettere e dare loro la forza di uscire allo scoperto”.

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