Presentato il Dossier annuale sui rifiuti curato dall’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. La Sicilia, subito dopo la Campania, è la regione dove è più alta la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (48 euro in più rispetto alla media nazionale che si attesta a 246 euro). Fra le città siciliane, che hanno visto un incremento sul tariffario, vi è il capoluogo ibleo, Ragusa. “A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997 – si legge nel documento diffuso da Cittadinanzattiva a commento del Dossier -, nessun capoluogo siciliano, ad eccezione di Agrigento, è passato dalla Tarsu alla Tia. Inoltre, rispetto al 2010, tra i capoluoghi, Ragusa e Catania hanno fatto registrare un corposo incremento tariffario (rispettivamente +10,1% e +8,5%). Dal 2007 ad oggi – si legge ancora nella nota di Cittadinanzattiva – gli aumenti sono stati consistenti a Caltanissetta (+40%), Trapani (+34,6%) e Ragusa (+31,8%)”. Lo studio realizzato dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva è un’analisi a carattere nazionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di 100 mq. L’indagine ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2011. Dai dati diffusi da Cittadinanzattiva, a Ragusa, la famiglia tipo presa in considerazione nel 2007 pagava 198 euro di Tarsu, nel 2010 ne pagava 237, mentre nel 2011 la tariffa per i rifiuti è schizzata a 261 euro, con una variazione percentuale fra il 2010 ed il 2011 pari al +10,1% e fra il 2007 e il 2011 pari a +31,8%. Eppure i cittadini del Sud Italia producono meno rifiuti rispetto al resto della penisola, ma smaltirli costa loro di più rispetto al resto degli italiani. La media pro capite dei rifiuti prodotti al Sud è pari a 493 kg; ogni cittadino ragusano ne produce qualcosa in più rispetto alla media del Meridione, ovvero 514 kg (il dato è riferito al 2010 e Cittadinanzattiva lo prende dall’Ecosistema Urbano 2011 di Legambiente), e la città differenziava nel 2010 il 12,8% dei rifiuti (con un calo rispetto al 2009 del -2,8%, secondo i dati forniti da Cittadinanzattiva e attinti dall’Ecosistema Urbano 2011 e 2010 di Legambiente), mentre la media del Meridione d’Italia per quanto riguarda la differenziata è del 19%, quella del Centro Italia è del 25% e quella del Nord Italia del 48%.