“A Cava Misericordia uno dei gioielli naturalistici del paesaggio ibleo ancora integro si abbatte, nel silenzio più totale, l’ennesimo progetto per la realizzazione di un edificio residenziale”. E’ la denuncia di otto associazioni per la tutela del Territorio, tra cui Legambiente, Cai e Terre d’Oriente. “I lavori appena iniziati hanno già avuto un impatto devastante sul delicato equilibrio paesaggistico di questa valle con un enorme scavo che ha completamente stravolto le curve di livello originarie (intervento vietato dal piano paesaggistico, così come l’apertura della nuova strada che dovrà consentire l’accesso al nuovo insediamento)”. Le associazioni ambientaliste esattamente un anno fa, appena avuta notizia dell’approvazione del progetto da parte della Soprintendenza, avevano immediatamente denunciato alla Procura della Repubblica l’abuso e diffidato la Soprintendenza, il Comune e l’assessorato regionale ai Beni Culturali a ritirare i pareri in autotutela. “Nessuna risposta – spiegano – si è avuta dagli enti in indirizzo, a parte una nota pilatesca a firma del Direttore dell’Assessorato regionale Beni culturali, architetto Campo, dove si sottolineava che dal punto di vista paesaggistico i nuovi edifici debbano presentare tipologie che si rifanno ai fabbricati rurali, ma anche che verificare il possesso della qualifica di agricoltore nel rilascio dei pareri paesaggistici non compete alla Soprintendenza e quindi i soggetti diversi dai titolari dell’azienda agricola possono costruire residenze solo se lo prevede il Prg. Ma il Prg di Ragusa, a parere dell’ufficio legale del Comune, – spiegano ancora gli ambientalisti – prevede proprio che in zona agricola può realizzare nuove costruzioni solo l’azienda agricola, e l’ufficio legale del Comune in questa sua valutazione non è il solo. Infatti tale giudizio è confermato dalla Corte di Cassazione con sentenza della III sezione n. 9369 del 9 marzo 2012, che afferma: tutte le attività e gli interventi che si ritengono realizzabili in zona agricola restano comunque funzionali ad una attività tipicamente agricola o alle altre attività connesse con esclusione quindi di tutto ciò che è riferibile ad altre zone individuate in sede di pianificazione del territorio comunale con conseguenza che una struttura eminentemente residenziale non può in nessun caso realizzarsi nel verde agricolo. L’edificio di Cava Misericordia per essere legale – prosegue la denuncia delle otto associazioni – dovrebbe essere funzionale ad un’attività agricola, ma questa non c’è in quanto il fabbricato insiste soltanto su un paio di ettari di pascolo, troppo poco per giustificare un’attività economica di tipo agricolo, inoltre non ha alcuna caratteristica di tipologia rurale (piano interrato compreso), e ciò nonostante si sia cercato di celare la vera natura residenziale dell’immobile facendolo passare come fabbricato al servizio del fondo agricolo. Tale costruzione è quindi a tutti gli effetti illegittima, anche se dotata di tutte le autorizzazioni, per tale motivo – scrivono le associazioni – si diffida la Soprintendenza ed il Comune a sospendere immediatamente i lavori, ritirando i pareri in autotutela e richiedendo il ripristino dei luoghi, comunicando sin d’ora che le associazioni ambientaliste si costituiranno parte civile per il danno ambientale arrecato ad un sito di tale pregio”. Stessa richiesta, ritiro del parere paesaggistico e della concessione edilizia, viene rivolta anche nei confronti della concessione n. 211/2011 del 9/3/2012 che prevede la costruzione di due ville con piscina vicino al castello di Donnafugata “in palese contrasto tra l’altro con la norma del Piano Paesaggistico”.
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