C’è un solo indagato, un medico dell’ospedale “Guzzardi” di Vittoria, almeno al momento, per la morte di Emanuele Cilia, 35 anni, serricoltore di Vittoria, morto nel tardo pomeriggio del primo maggio all’ospedale Civile di Ragusa. L’uomo, che lascia la moglie e tre figli, è morto per arresto cardiaco mentre dalla Divisione di Malattie Infettive stava per essere trasferito nella Divisione di Rianimazione a causa del peggioramento delle condizioni. Sabato pomeriggio sul corpo dell’uomo è stata eseguita l’autopsia. Ad eseguirla, il medico legale Francesco Coco nominato dalla Procura. Al termine il Pm titolare del fascicolo, Marco Rota, ha concesso il nulla osta per i funerali dell’uomo ai familiari che erano in attesa all’esterno dell’obitorio dell’ospedale Paternò Arezzo di Ragusa Ibla. L’indagato è stato avvisato così come previsto per gli accertamenti tecnici irripetibili ex articolo 360 del Codice di procedura penale. In questo contesto rientra anche l’autopsia, che rappresenta un accertamento urgente e sicuramente irripetibile, da disporsi nell’immediatezza di un fatto – reato che abbia determinato la morte di una persona. La famiglia del serricoltore era presente con l’avvocato Clara Strada. L’uomo quando è morto si trovava in Malattie Infettive a Ragusa dove era stato ricoverato nel pomeriggio di sabato scorso su suggerimento del medico curante. Cilia da due giorni aveva febbre alta. Nella mattinata del 28 aprile l’uomo si era recato al Pronto Soccorso del Guzzardi, ma dopo gli accertamenti era stato dimesso. E’ probabile che l’uomo sia morto per una puntura di zecca, ma dovrà essere l’esame autoptico a stabilire le cause del decesso.