“L’aeroporto di Comiso resterà una cattedrale nel deserto delle infrastrutture di questa provincia”. A dirlo è Davide Guastella a nome della segreteria di Rifondazione – Federazione della Sinistra di Vittoria che, in un comunicato inviato alla stampa, si mostra scettico sull’apertura dell’aeroscalo casmeneo. “Il Muos di Niscemi lo ha ucciso nella culla – scrive ancora Guastella riferendosi all’aeroporto di Comiso -. Già nel 2007 la zona di Niscemi veniva individuata come sede di un impianto di sistema satellitare militare della Marina degli Stati Uniti (Muos). Nel frattempo a Comiso sbarcava D’Alema nella famosa inaugurazione. Mentre la realizzazione del sistema Muos prendeva forma e si concretizzava, le speranze che l’aeroporto di Comiso decollasse prendevano le sembianze del miraggio. Nel rapporto Enac 2010 – ricorda il rappresentante di Rifondazione Fds – l’aeroporto di Comiso veniva sì inserito, ma nella classificazione veniva definito come infrastruttura complementare cioè scalo che per la ridotta estensione dei bacini di traffico risulta rispondere ad una domanda di traffico locale, in zone remote o non adeguatamente servite da altri scali e che pertanto svolgono un servizio complementare alla rete. Mentre a Niscemi i lavori per il Muos proseguono concretamente – scrive ancora Guastella nel comunicato -, a Comiso la danza delle responsabilità e i ciclici annunci di apertura dello aeroscalo assumono l’aspetto della farsa. Su Edilizia e Territorio del Sole 24 Ore del 6 aprile scorso, riguardo anche all’aeroporto di Comiso, si rende noto che il ministro Passera a giorni porterà il nuovo piano al Cipe per il varo definitivo di questo strumento che prevede per gli scali di servizio, come Comiso, di dotarsi entro tre anni di una gestione economica sostenibile senza trasferimenti di risorse pubbliche. Un Comune in dissesto – scrive ancora Guastella -, una Regione con la Finanziaria impugnata dalla Corte dei Conti, l’assenza totale di infrastrutture rende l’aeroporto inappetibile agli investimenti privati. Tutto questo, sommato alla realizzazione ormai in fase avanzata del Muos, rende impossibile la apertura dell’aeroporto. Il linguaggio tecnicistico di Passera e C. è un cortese ma sostanziale invito alla chiusura. Ora, la certezza che l’aeroporto di Comiso non aprirà – sostiene Guastella di RifondazioneFds – giunge dalla decisione di dirottare il traffico aereo di Catania a Sigonella, quando nel mese di novembre, l’aeroscalo catanese chiuderà per un mese per lavori di ristrutturazione della pista. L’aeroporto, lo sviluppo del territorio, gli investimenti di tanti piccoli imprenditori del turismo e di tutto l’indotto che poteva svilupparsi attorno alla struttura – conclude Davide Guastella di Rifondazione -Fds Vittoria sono stati sacrificati sull’altare delle esigenze militari, il tutto con il placet silenzioso di un’intera classe dirigente”.
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