Una pioggia di petali di rosa. Prima bianchi e poi rossi. Una cascata lenta, nella navata centrale della Chiesa Madre che ha reso suggestivo e affascinante il rito della Svelata, sabato pomeriggio a Comiso, dinanzi ad una folla di fedeli che ha assistito con grande devozione ad uno dei momenti più sentiti dei solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata. Il simulacro settecentesco della Vergine, gelosamente custodito nella nicchia dell’altare laterale, è così riapparso adornato di una splendida veste. Il manto, un’opera di pregevole artigianato locale, di velluto blu scuro tempestato da stelle dorate, è stato realizzato nel 1880 su commissione della signora Giuseppina Ciarcià. Prima della Svelata, il manto (spazio in questo caso a quello nuovo realizzato nel 2000 per salvaguardare l’antico) è stato portato in processione, insieme con la raggiera, la spada, le spille a forma di cuore e al fazzoletto, adagiati su cuscini di seta portati dai paggi dalla chiesa di San Biagio alla Chiesa Madre. La processione assume la caratteristica denominazione de “A pigghiata ro Mantu” ed è un’altra fase significativa dei festeggiamenti della Vigilia. La Svelata, negli ultimi anni, è stata resa ancora più caratteristica dalla genialità, dalla fantasia e dalla dedizione dei giovani della Chiesa Madre che hanno animato la cascata di petali di rose.