Sono stati fermati al porto di Palermo, in procinto di imbarcarsi per la Tunisia. Per loro, però, il viaggio si è concluso al carcere dell’Ucciardone, a Palermo. Si tratta di due fratelli tunisini, che vivevano a Randello. Sono ritenuti responsabili del furto di attrezzatura elettronica, per un valore di 40.000 euro, da un’imbarcazione ormeggiata al porto di Scoglitti. Il furto era avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 aprile. I due, che avevano lasciato la provincia di Ragusa, sono stati rintracciati, come detto, al porto di Palermo, a bordo di un autocarro. Lì gli uomini della Capitaneria di Porto hanno rinvenuto, oltre agli apparati elettronici ed alle dotazioni rubate dal peschereccio (radar, blue bo, ricetrasmettitore Vhf bussola magnetica), anche duemila euro in contanti, uno scooter e del mobilio da arredamento. Si trattava di merce rubata. Gli esiti dell’operazione sono stati illustrati mercoledì mattina, in conferenza stampa, nei locali della Capitaneria di Porto di Pozzallo. Il Contrammiraglio Domenico De Michele, direttore marittimo della Sicilia orientale, ha espresso viva soddisfazione, complimentandosi con il Capitano di Fregata Andrea Tassara e con tutto il personale coinvolto nell’operazione
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.