La riapertura del confronto sul Piano Paesaggistico, ha spinto il Comitato cittadino “Stop al Consumo del Territorio” di Ragusa a scrivere una nota per esprimere il proprio parere in merito al Piano. “Il Piano Paesaggistico non è uno strumento di legge facoltativo, un capriccio amministrativo – si legge nel documento inoltrato alla stampa dal comitato -, ma uno strumento urbanistico obbligatorio per legge che ha lo scopo di tutelare il paesaggio e di riqualificarlo, onde necessario e possibile; ci sorprendiamo, non poco, come degli esponenti politici regionali non siano in grado di capire, a distanza di 2 anni dalla sua approvazione alla Regione, che non attuarlo è un atto contro la legge e che molte provincie siciliane, Ragusa compresa, hanno redatto e attuato il piano con enorme ritardo rispetto ad altre provincie italiane. Il piano paesaggistico – scrive ancora il comitato cittadino – tutela il paesaggio e detta delle regole certe per la sua progettazione. Le linee di massima del piano paesaggistico dovrebbero, in seguito, essere recepite dai comuni per un buon governo dei territori; il piano non si occupa di aree urbanizzate, la progettazione urbanistica è affidata ai piani regolatori generali, ma solo ed esclusivamente delle aree aventi valore paesaggistico di rilevante importanza catalogate, a secondo del contesto e della tipologia, in aree verdi, con livello di tutela due, e aree rosso, con livello di tutela tre – scrive ancora il Comitato nel documento diffuso alla stampa -; naturalmente al tipo di vincolo è strettamente legata la tipologia di intervento ammissibile. Ci chiediamo il perché di tanto accanimento contro la tutela di un bene primario come il paesaggio; perché schierarsi contro uno strumento di legge che lo tutela e lo valorizza cercando di evitare le speculazioni edilizie e dettando regole certe, mettendo ordine nel caos normativo, che in questi anni ha prodotto effetti devastanti per il territorio?” conclude il comitato cittadino “Stop al consumo del territorio” di Ragusa.