La sentenza del Tar è esecutiva. Il Ministero delle politiche agricole e la Regione dovranno risarcire gli agricoltori di contrada Resinè e Giafanetto, nel versante vittoriese, le cui serre sono state distrutte dalla tromba d’aria del 28 febbraio del 2011. Un risarcimento economico pari a un milione e 800 mila euro, in attesa dell’appello al Cga a Palermo. Il Tar di Catania, con la sentenza numero 3029, ha accolto il ricorso presentato dal comitato degli agricoltori rappresentati dal legale Maria Carmela Manenti, del Foro di Modica, ed obbliga l’ispettorato provinciale all’agricoltura, l’assessorato all’agricoltura e il ministero, ognuno per le proprie competenze, ad istruire e concludere entro 90 giorni dalla comunicazione o notificazione, il procedimento finalizzato alla concessione dell’indennizzo. “I novanti giorni sono già trascorsi – dice il legale Manenti – e nessuno degli enti interessati ha provveduto al pagamento dell’indennizzo né tanto meno a dare giustificato motivo dell’inadempimento, violando il principio di trasparenza della pubblica amministrazione. Si spera, adesso, di non dovere ricorrere al giudizio di ottemperanza per ottenere il pagamento di una somma dovuta agli agricoltori da un provvedimento immediatamente esecutivo. Si parla spesso di cittadini che non pagano le tasse o di contribuenti evasori fiscali – dice l’avvocato Maria Carmela Manenti – forse dovremo cominciare a parlare di enti pubblici inadempienti e sordi ai bisogni e alle legittime aspettative della collettività. Mentre gli enti intimati, Il Ministero e la Regione, fanno ricorso in appello, gli agricoltori, a cui è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dal Tar di Catania, sono impossibilitati a ripristinare le strutture serricole. Si tratta di importi da liquidare tramite il fondo di solidarietà nazionale costituito per tale finalità”. Un appello al neo assessore all’agricoltura, il vittoriese Francesco Aiello. “Si spera in una pronta risoluzione del problema con il neo assessore all’agricoltura Aiello – afferma il legale – affinchè si faccia portavoce delle legittime attese di un’intera comunità”. In realtà le strutture serricole in legno del territorio ragusano, non sono state mai assicurate da nessuna compagnia per i danni derivati da calamità naturali. Ai sensi della legge 104 del 2010 vanno, comunque, risarcite attraverso il fondo di solidarietà nazionale. Nonostante l’evidenza dei fatti – secondo il legale – si è dovuto ricorrere all’autorità giudiziaria”.