Questa è la decisione assunta dopo la riunione di giorno 7 tenutasi presso il Comune di Ragusa, ed anticipata nel corso dello stesso dibattito. La posizione della Ugl è stata chiara sin dalle prime battute (prima riunione di giorno 31 maggio), proponendo il coinvolgimento di tutti gli Stati generali dell’intera Provincia di Ragusa e lo sciopero generale di tutti i settori. La riunione di giorno 7 doveva servire per dare ulteriori indicazioni sulla piattaforma rivendicativa, e soprattutto definire le modalità di svolgimento della manifestazione che escludeva, a priori, “la ormai comune passerella” . “La decisione di effettuare questa forma di protesta che avrà inizio, nel pomeriggio del 22 giugno, in Prefettura e che, nella settimana a seguire, prevede una serie di rivendicazioni da sottoporre al Governo Regionale, non si identifica con lo spirito del segnale di forte protesta indicato dalla Ugl” – spiega Paolo Nativo, segretario generale del sindacato, che aggiunge: “Da questo scaturisce la decisione di non partecipare. Sono veramente rammaricato dal fatto che il 7 giugno abbiamo assistito ad una sostanziale inversione di marcia rispetto a quello che era già stato deciso nella precedente riunione”.
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