sono solo le sostanze stupefacenti e gli alcolici a creare dipendenza e a mettere a rischio la stessa vita. Altre dipendenze patologiche sono in aumento in maniera preoccupante anche nell’area iblea. E’ il caso del gioco d’azzardo. Se n’è parlato nel corso di una tavola rotonda promossa dalla Diocesi, attraverso l’Ufficio di pastorale della salute retto da don Giorgio Occhipinti. Il vescovo, Paolo Urso, ha parlato di “fenomeno inquietante, anche perchè è il segno di un problema. Ricorrere al gioco d’azzardo, spesso, viene visto come una porta che ci si augura si apra per avere tutto ciò che non si sa. Allora è importante offrire percorsi positivi, costruttivi, perchè la gente sappia che cosa rende ricca una vita”. Tra i relatori Santi Benincasa, dell’Istituto superiore delle Scienze Cognitive di Enna. “E’ una dipendenza a tutti gli effetti, non da sostanza, ma da comportamento. Questa dipendenza crea i sintomi come li creano le sostanze: disturbi di astinenza, e del comportamento stesso. La metto tra le malattie gravi, tra quelle addirittura mortali, perchè si è visto visto che nei soggetti che soffrono di gioco azzardo il rischio di suicidio è quattro volte più elevato rispetto alla popolazione normale”. Tra gli altri interventi quello di Sandro Vero, docente di psicologia all’Università di Catania.