Arancini, pasta fredda, parmigiana, ma anche cous cous ed i dolci prodotti dalla cooperativa “Don Puglisi”. “Rompete le righe” si chiude con un momento di grande festa nel chiostro di Santa Maria del Gesù a Modica Alta. Il progetto rientra nel programmazione 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo ed ha coinvolto tra i vari partner il Consorzio “La Città solidale”, l’En.A.I.P., il consorzio “Mestieri”, la Provincia di Ragusa, il Comune di Vittoria, la Multifidi, Cna, Coldiretti, Alter ego Consulting ed Euro Development. Ma i veri protagonisti del percorso formativo sono stati i detenuti delle case circondariali di Ragusa, Modica e dell’Ufficio di esecuzione penale esterna di Ragusa; per loro sono stati predisposti dieci percorsi formativi dalle 250 alle 300 ore. Il seminario che si è svolto venerdì nella sala riunioni della Provincia di Ragusa sul tema “L’inclusione sociale delle persone in stato di detenzione” segna la fine del progetto, ma anche l’inizio di una nuova scommessa. La quasi totalità del cibo offerto ai commensali nel chiostro di Modica Alta, infatti, è il prodotto della costituenda impresa sociale “Sprigioniamo sapori” che ha la sua cucina proprio nell’istituto penitenziario di via Di Vittorio a Ragusa. Da “Rompete le righe”, dunque, nasce un’iniziativa concreta che si propone di offrire una possibilità di riscatto ai detenuti operando comunque in una logica di impresa.