Si prolunga il fine settimana da incubo per migliaia di ragusani, che da sabato scorso non hanno più acqua nelle proprie case. Tutta la parte alta della città è rimasta a secco, a causa di un guasto che si è verificato sabato scorso ad una delle pompe dell’impianto di sollevamento San Leonardo. Per fronteggiare una delle più gravi emergenze idriche degli ultimi tempi, lunedì mattina è stata convocata una conferenza di servizio in Comune. Si è deciso di attivare un intervento di somma urgenza per la sostituzione della pompa danneggiata, azione che dovrebbe rappresentare la soluzione al problema. I lavori sono iniziati lunedì pomeriggio e dovrebbero essere conclusi entro due giorni. Il che significa che lo stato di emergenza idrica dovrebbe rientrare giovedì. Numerosissimi i cittadini che in questi giorni si sono dovuti rivolgere all’Ufficio idrico per ottenere una fornitura alternativa, tramite il servizio autobotti. Il numero messo a disposizione dal Comune (0932.676421) è stato tartassato dalle richieste di utenti, rimasti completamente sprovvisti di acqua. Purtroppo in molti hanno dovuto attendere anche due giorni, dal momento che le istanze sono state superiori alle previsioni. Questa prima emergenza idrica, ad inizio della stagione estiva, non appena le temperature si sono alzate, non lascia presagire nulla di buono. Il problema della fornitura di acqua a servizio della parte alta della città, cioè le zone di espansione edizilia, soprattutto quelle che sono state edificate nell’ultimo decennio, è una questione difficile da risolvere. Al di là del problema contingente, che è stato appunto il guasto alla pompa San Leonardo, che è l’impianto destinato alla zona alta della città, poichè è quello collegato al serbatoio “Bruscè”, c’è una problematica particolare, legata all’aumento eccezionale di fabbisogno idrico di questa zona cittadina. I problemi sono aumentati dall’anno scorso, quando le zone Puntarazzi e Monachella sono state collegate alla rete idrica urbana. Quelle aree infatti, in precedenza, non avevano allacci alla rete comunale, e i residenti usufruivano del servizio autobotti. Con l’aggiunta delle due contrade, il fabbisogno idrico è diventato superiore alla capacità che hanno gli impianti di sollevamento e i serbatoi.
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