L’emergenza idrica del capoluogo è rientrata, ma solo sulla carta. Nella realtà, ancora, moltissimi utenti non usufruiscono di una regolare fornitura idrica. Questo perché le pompe dell’impianto di sollevamento San Leonardo, che si erano guastate sabato scorso, pur essendo state ripristinate da martedì sera, ancora non riescono a garantire una normale copertura e distribuzione idrica in tutte le zone di Ragusa, che sono rimaste a secco da giorni. “Io abito in via Paestum 52 – racconta il signor Gianni C. – e conviviamo con i problemi di carenza idrica dallo scorso mese di marzo: non voglio sentire gli amministratori comunali dirci che è tutto a posto, quando non è assolutamente vero”. Le ottimistiche previsioni che ipotizzavano che da mercoledì mattina tutto sarebbe stato sistemato, sono già state soppiantate da nuove ipotesi, meno rosee. “Da venerdì tutti i quartieri dovrebbero essere ben serviti sotto l’aspetto idrico”, dice l’assessore Addario. Questa prima emergenza idrica apre scenari inquietanti. I residenti dei quartieri Pianetti, Bruscè, Puntarazzi e dintorni, si chiedono, ad esempio, cosa succederà quando il nuovo ospedale di Ragusa, costruito in contrada Cisternazzi, sarà operativo, e quindi bisognoso di un enorme fabbisogno idrico. Inevitabile chiedersi, fra l’altro, quando le nuove edificazioni che interessano i quartieri alti della città (vedi la zona di via Mariano Rumor dove sta anche sorgendo un centro commerciale) saranno abitabili e quindi allacciati alla rete, come andrà a finire la questione idrica nei prossimi mesi.