Il potere contrattuale lo detengono in pochi. Per i produttori di carrube è un terno al lotto vendere il prodotto ad un prezzo equo. I prezzi oscillano tra i 24 centesimi al chilogrammo ai 40 di sabato. Una forbice che si allarga o si chiude in pochi giorni. Eppure la vendita e la commercializzazione rappresentano un mercato di nicchia. Un reddito aggiuntivo per molte aziende agricole che hanno bilanci in rosso. “In poco meno di 10 giorni ho perso 5 mila euro – dice il produttore Gino Campo – fino alla settimana scorsa il prezzo era inchiodato sui 25 centesimi al chilo. Poi il prezzo è schizzato a 40 centesimi ma le carrube che erano conservate in deposito erano state già vendute”. Leggi di mercato dettate dal potere contrattuale dei commercianti. Manca un magazzino di stoccaggio per gli agricoltori dove conferire il prodotto dopo la raccolta e dettare le regole del mercato”.