Centinaia e centinaia di cittadini che vivono nelle contrade extraurbane non provviste di rete idrica, e che da anni soffrono per le disfunzioni del servizio di fornitura tramite autobotte comunale, nelle ultime settimane stanno subendo disagi sempre più gravi, che li hanno condotti ad uno stato di totale esasperazione. I tempi di attesa per una fornitura si aggirano sui 22 giorni. Mercoledì mattina una delegazione di utenti rappresentanti di diverse aree come contrada Principe, contrada Fontana Nuova, Pizzillo, Tre Casuzze, si sono recati nella sede dell’assessorato comunale alle Infrastrutture, per chiedere degli interventi immediati. La delegazione era guidata da rappresentanti del Partito democratico, fra cui il segretario cittadino Peppe Calabrese e il consigliere Gianni Lauretta. “In questi anni ho speso tanti di quei soldi per comprare acqua dai privati, che con gli stessi soldi avrei potuto acquistare un’altra casetta, in una zona senza problemi di approvvigionamento idrico – racconta una signora, con le lacrime agli occhi – e adesso non ce la facciamo davvero più. In estate arriva un’autobotte ogni venti giorni e nemmeno ci riempie la cisterna”. L’assessore Mario Addario, che si trovava ad Ibla per partecipare ad una riunione del Consorzio universitario ha dovuto lasciare la sede dell’ex distretto e correre in assessorato per dare le risposte attese dai cittadini. “Questa è una vera e propria emergenza idrica – ha detto il consigliere Calabrese – perché oltre ai problemi degli abitanti delle contrade senza rete idrica, si sono aggiunte le problematiche vissute dai cittadini delle zone urbane, penalizzati dal disservizio sulla fornitura idrica: voglio ricordare alla città che il Comune di Ragusa sino all’anno scorso aveva destinato 60mila euro per il servizio autobotti, mentre quest’anno ha cancellato 10 mila euro dal fondo”. Il Pd aveva presentato un emendamento per ripristinare i fondi originari, proposta di modifica che è stata bocciata in Consiglio. Non appena è scoppiata l’emergenza idrica, il Comune ha dovuto correre ai ripari, incrementando paradossalmente di nuovo le spese destinate al servizio. Le tre autobotti di proprietà del Comune lavorano a ritmo serrato. Ma nonostante ciò sia i cittadini delle zone extraurbane, servite d’inverno e d’estate da questo tipo di servizio, che i cittadini rimasti senza acqua in casa in alcuni dei quartieri cittadini, che stanno soffrendo il problema contingente, sono fortemente penalizzati. Il servizio autobotte non funziona come dovrebbe. “Il Comune dovrebbe fare delle verifiche – afferma Carlo Puglisi, residente in contrada Pizzillo -. Non si può erogare ad una famiglia di cinque persone la stessa acqua di un nucleo fatto da due componenti”. Anche per chi vive nella cinta urbana ed è senza acqua ci sono liste di prenotazione dell’autobotte lunghissime. “Chiediamo che venga potenziato seriamente il servizio comunale – dice Calabrese – vigileremo sugli impegni assunti dall’assessore Addario che ha dichiarato che nel giro di una decina di giorni porterà i tempi di attesa a non più di dieci giorni: ci sono tanti cittadini, pronti ad avviare forti azioni di protesta”.