Venti persone, tra le quali nove funzionari pubblici, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Modica dalla Guardia di Finanza a conclusione di un’indagine durata due anni sulla società Geo Ambiente di Belpasso (Catania), che gestisce la raccolta dei rifiuti a Pozzallo. Secondo quanto emerso, l’azienda non adempiva correttamente alle previsioni del capitolato d’appalto. Frode in pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale i reati contestati a vario titolo. L’attività d’indagine della Fiamme Gialle ha avuto inizio nel giugno del 2010. In particolare le anomalie riscontrate nel corso degli iniziali accertamenti, come spiegano i finanzieri, erano costituite da: trasferimenti improvvisi da parte di funzionari del Comune di Pozzallo che si occupavano della vigilanza e controllo sull’applicazione del capitolato speciale; cambio repentino di vari dirigenti del servizio ecologia; preventiva conoscenza, da parte dei responsabili della società aggiudicataria dell’appalto, delle ispezioni da effettuare per verificare il regolare svolgimento del servizio previsto dal capitolato speciale; pressioni e insistenti richieste, da parte di soggetti ricoprenti cariche istituzionali all’interno dell’amministrazione nei confronti di dipendenti del servizio ecologia per modificare a piacimento i calcoli riferiti alla raccolta differenziata, applicando formule diverse da quella nazionale; modificando le contestazioni e le sanzioni elevate nei confronti della società appaltante per i disservizi nell’esecuzione dell’appalto. La società Geo Ambiente era gestita formalmente dall’amministratore C.C.M., ma di fatto veniva gestita dal marito Giuseppe Guglielmino, il quale, risulta più volte controllato dalle forze di polizia in compagnia di soggetti pregiudicati e sorvegliati speciali per reati di mafia (in particolare con tale T.A., di Fiumefreddo di Sicilia, pluripregiudicato e sorvegliato speciale). Da una visura alla banca dati relativa all’anno 2007, è emerso che la moglie di T.A. aveva ceduto delle quote sociali della precedente Ital Service srl, poi divenuta la Geo Ambiente srl, all’attuale amministratore C.C.M.. Nel mese di ottobre 2010 il Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Giuseppe Puleio, delegava la Guardia di Finanza di Pozzallo allo svolgimento di indagini tecniche, eseguite sulle utenze in uso ad alcuni dirigenti del Comune di Pozzallo e ai responsabili della società appaltante e conclusesi nel gennaio dell’anno 2011, indagini volte ad accertare l’eventuale commissione di reati nell’ambito della gestione della raccolta dei rifiuti. Sarebbe emerso che i soggetti intercettati, con la loro condotta, agevolavano la società Geo Ambiente, i cui responsabili non adempivano correttamente alle previsioni del capitolato speciale d’appalto, realizzando una serie di reati (dalla truffa aggravata alla frode nelle pubbliche forniture, mediante l’utilizzo di documentazione falsa). Oltre all’attività di indagine tecnica sono stati sentiti anche vari dipendenti del Comune addetti al servizio ecologia, nonché alla raccolta dei rifiuti, permettendo così di riscontrare gli elementi accusatori acquisiti. Al termine delle indagini, nel settembre dello scorso anno, era stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Modica una informativa di notizia di reato nei confronti di venti soggetti (nove dei quali appartenenti alla Pubblica amministrazione) per reati inerenti frode nelle pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio continuato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, rilevazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale continuata in concorso, abusiva attività finanziaria – ed indebita compensazione continuata in concorso relativamente all’anno 2008 per 392.000 euro, per l’anno 2009 1.870.000 euro, per l’anno 2010 1.206.000 euro e per l’anno 2011 2.300.000 euro. Il giudice per le indagini preliminari, Elio Manenti, ha confermato l’impianto accusatorio, disponendo nei confronti di Guglielmino e del coordinatore Corrado Corsico la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Pozzallo.