Acquisti in picchiata anche nei mercatini rionali. Il termometro della crisi si misura nello storico mercatino di piazza Solferino, a Ragusa superiore, dove, in tanti, tra gli anziani e i residenti sono alla ricerca di frutta verdura e capi d’abbigliamento. Nonostante i prezzi calmierati, i consumatori ragusani hanno difficoltà ad acquistare anche tra le bancarelle. Parte della spesa in consumi nell’anno corrente sarebbe finanziata attingendo ai risparmi. “Il dato drammatico che si evince – dice Carmelo Asero, commerciante ambulante – è la scarsa liquidità tra i nostri clienti. Molti non hanno soldi, acquistano l’indispensabile e a volte chiedono che venga praticato un ulteriore sconto. Per noi ambulanti sostenere le spese di acquisto della licenza e di trasporto per raggiungere il mercatino di Ragusa diventa un costo insostenibile”. Eppure il mercatino di piazza Solferino, comunemente conosciuto come dell’Ecce Homo, è stato storicamente il punto di riferimento del commercio in città. “Fino a pochi anni fa – aggiunge Vincenzo Interlandi, commerciante ambulante – si facevano buoni guadagni. Oggi la situazione è totalmente diversa. Il quartiere si sta spopolando e i fruitori non hanno soldi da spendere”. “Tra spese impreviste e bollette varie mi resta veramente poco della modesta pensione che percepisco – afferma Saro Tribastone, un pensionato -; al mercatino cerco di acquistare la frutta e la verduta per la settimana”. Ad andare male è anche la grande distribuzione. A salvarsi sono solo i discount alimentari. Secondo l’Istat l’indice grezzo delle vendite al dettaglio è diminuito dello 1,3% rispetto al 2011. Si tratta del dato peggiore dal 2009. Le vendite di prodotti alimentari segnano una variazione nulla, mentre quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dell’1,8%. Male anche il dato mensile: vendite al dettaglio (indice destagionalizzato) segna una diminuzione congiunturale dell’1,1%. Ed è il valore più basso da luglio del 2004. Nel confronto con novembre 2011, diminuiscono le vendite sia per i prodotti alimentari (-1,0%) sia per quelli non alimentari (-1,2%). Il bollettino economico di Bankitalia rileva che la spesa delle famiglie è frenata dagli ”effetti delle manovre di riequilibrio dei conti pubblici”.