Qualche giorno addietro la notizia apparsa su La Repubblica che il mito delle acque pulite nelle coste iblee è tramontato perchè nell’Irminio c’è un serio inquinamento. A riprendere la denuncia di Goletta Verde, la sezione ragusana di Legambiente che scrive: “L’acqua dei fiumi arriva prima o poi al mare. Il mare quindi è il recettore finale di tutto ciò che, positivo e negativo, i fiumi trasportano. La scelta fatta da Legambiente in questi ultimi anni, di effettuare campionamenti in prossimità delle foci di alcuni corsi d’acqua ha questo significato: evidenziare che l’inquinamento marino è un fatto complesso, che non dipende solo da quello che si fa in mare o sulla fascia costiera, ma anche da ciò che si fa a chilometri a monte nell’interno del territorio. Quello che è particolarmente grave è che, – scrive Legambiente – nonostante ormai da più parti (non solo da Goletta), e da anni, si sottolinei il fatto che i corsi d’acqua sono in cattive ed a volte pessime condizioni, poco o nulla evidentemente venga fatto dagli enti preposti. Non ci sono scorciatoie, se si vuole il mare in buone condizioni (sottolineamo che questo è il requisito di base per avere turismo serio, prima ancora dei porti, alberghi, aeroporti, ecc) bisogna intervenire con una gestione territoriale sostenibile. Ciò significa stop alla speculazione ediliza, rinaturalizzazione del territorio e dei corsi d’acqua, gestione più efficiente della risorsa idrica (risparmio, riutilizzo, maggiore efficienza della depurazione), controllo e contrasto degli scarichi abusivi. Serve – scrive Legambiente – una costante e pronta informazione ai cittadini sulle risultanze delle analisi ambientali che vengono fatte: tutti i dati devono essere messi online in modo rapido ed efficiente dagli enti pubblici preposti. Al riguardo proponiamo, – scrive legambiente – come iniziativa da fare subito, che vengano organizzati incontri pubblici chiarificatori nelle diverse zone marinare con la presenza almeno di Comuni, Provincia, Arpa, Ato, Asp e Consorzio di bonifica, affinchè si metta un primo punto fermo sulla situazione e tutti siano consapevoli e si sentano coinvolti”.
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