Una strana guerra quella dentro la maggioranza di Nello Dipasquale. Tutti hanno voluto i localini nelle vie intorno alla piazzetta di Marina ignorando gli abitanti costretti a convivere tra chiasso ed i residui delle notti brave; poi appena i residenti stremati hanno fatto ricorso alla legge, il sindaco ha scelto di abbandonare i giovani nelle braccia del loro storico sostenitore, l’assessore Ciccio Barone. Chissà se avranno sondaggiato i voti dell’una o dell’altra parte prima di schierarsi! Fatto sta che prima hanno creato la cittadella per i nottambuli, che faceva pandan con il porto, la “effervescenza”, il turismo, poi, dopo i fumi della fantasia, è tornata la realtà di Mazzarelli con i ragusani che vogliono dormire e non scivolare la mattina nelle pozzanghere di vomito, ultima traccia della vivacità dei luoghi. Ora c’è un consigliere di Ragusa grande di nuovo, affiliata a Dipasquale, Giampiero D’Aragona, che scrive: “Le polemiche a cui stiamo assistendo in questi giorni a Marina di Ragusa, tutto hanno a che vedere tranne che con lo sviluppo e la crescita della frazione rivierasca. I residenti hanno tutto il diritto di riposare tranquilli e i commercianti di svolgere la propria attività nel migliore dei modi. E’ evidente che in passato – scrive il consigliere D’Aragona – sono state fatte scelte politiche superficiali e che oggi sarebbero proprio gli stessi che dovrebbero rispondere del danno che stanno arrecando a commercianti e residenti. I titolari dei locali di Marina di Ragusa, che grazie all’intermediazione dell’assessore Barone avevano trovato gli accordi precisi sul rispetto delle regole, sono tutti giovani imprenditori che hanno avuto il coraggio di investire sul proprio territorio, e dunque è un dovere di tutti – scrive D’Aragona – tutelare il loro coraggio facendo sì rispettare l’ordinanza ma, allo stesso tempo, facendo in modo che questo primo e ultimo mese di stagione trascorra nella massima serenità. D’accordo con i controlli, non concepisco l’accanimento dei controlli stessi, troppo serrati nei confronti dei commercianti già soffocati da una stagione ridotta ormai al solo mese di agosto”. Le soluzioni? Secondo D’Aragona, è necessario mettere mano al Prg. “In modo da – spiega – individuare una zona e destinarla a uso solo ed esclusivamente turistico ricettivo e la zona attuale che insisterebbe su via Tindari e zone limitrofe destinarla a uso socio-culturale con intrattenimenti soft, piccoli lounge bar, trattorie, locali per informazione ai turisti, e luogo dove potersi confrontare serenamente”. Sugli schiamazzi notturni e l’ordine pubblico, infine, D’Aragona propone di importare il modello di Malta: “Sperimentiamo una postazione fissa di Ps in prossimità di via Tindari – conclude – ma con 10 agenti di Polizia ogni notte addetti al controllo solo ed esclusivamente visivo della zona, e posizioniamo un addetto alla sicurezza in ogni pub della zona: tutto questo sicuramente farebbe da deterrente per i più facinorosi e sicuramente i residenti eviterebbero la mattina di trovare uno spettacolo a dir poco desolante”. Una domanda. Ma questi di Ragusa grande di nuovo sanno dello stato in cui versa il Paese e delle difficoltà delle forze di polizia, o il sindaco Dipasquale li ha talmente imbambolati che credono di vivere nel paese delle meraviglie dove schiocchi le dita ed un agente di polizia, come nei film di Stanlio ed Ollio, è lì, posizionato all’angolo della strada? Insomma questo D’Aragona non vuole l’accanimento dei controlli epperò propone 10 poliziotti in una viuzza di 30 metri. Sono proprio alla frutta, questi di Nello Dipasquale, anzi scusate, all’happy hour!
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