Rientrano nelle norme di legge i valori batteriologici rilevati dall’ASP lungo la costa marina iblea. Questo è il risultato della conferenza di servizi convocata dal Commissario straordinario Giovanni Scarso, a seguito dell’allarme lanciato da Legambiente per le evidenti tracce d’inquinamento presso la foce del fiume Irminio. “Durante l’incontro – spiega il Commissario Scarso – dai dati rilevati da Legambiente e dall’Arpa si è evidenziato un palese stato di criticità delle acque dell’Irminio, soprattutto dovuto a residui chimici non eliminati dai depuratori a monte, che però non compromettono la balneabilità delle nostre acque. Infatti, l’Asp dopo l’effettuazione di test batteriologici in diversi punti della nostra costa, ha potuto far rientrare la salute del nostro mare nella categoria di legge definita “eccellente”. Essendo parte integrante della relativa riserva, alla foce dell’Irminio vige il divieto di balneazione, salvaguardando così la salute pubblica. In ogni caso, tutto ciò ci spinge – dice il commissario Scarso – ad accelerare la stipula di un accordo di programma efficace per la salvaguardia del fiume, iniziando a chiedere al relativo gestore, una maggiore portata delle acque rilasciate dalla diga Santa Rosolia per una migliore capacità depurativa naturale. Durante la riunione – conclude il Commissario Scarso – il Consorzio Asi di Ragusa ha confermato un finanziamento di 4milioni di euro del Cipe per il potenziamento ed adeguamento tecnico del depuratore di Ragusa realizzato nel 1980″.
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