Un altro duro colpo per il settore agricolo arriva dagli aumenti dei prezzi delle materie di base. E in provincia di Ragusa altre aziende rischierebbero di chiudere definitivamente i battenti. Lo denuncia il consigliere comunale di Ragusa Enzo Licitra che sta monitorando lo stato di salute delle imprese che operano in un settore che, fino a qualche anno addietro, ricopriva il ruolo di comparto trainante per l’economia iblea. “E adesso, invece, con tutte le difficoltà che si registrano – afferma Licitra – rischia di compiere clamorosi passi indietro. L’incremento dei prezzi, poi, rischia di acuire la fase di incertezza che sta caratterizzando l’intero settore agroalimentare e, nello specifico, quello degli allevamenti”. Licitra, facendo riferimento anche a fonti d’informazione, quali quelle dei registri tenuti in ambito regionale, sottolinea che in un mese l’incremento dei prezzi è stato addirittura del 42% per il mais, del 34% per il grano e del 17% per la soia. “L’aumento dei prezzi dei fattori produttivi e la conseguente diminuzione del margine per gli allevatori – sottolinea ancora Licitra – sono elementi di grave rischio per la produzione agroalimentare. Di fronte a un contesto che richiede sempre più cibo per far fronte ad una crescita esponenziale della domanda mondiale, è inammissibile che nell’ambito della proposta di riforma della Pac non si prevedano interventi concreti a sostegno del potenziale produttivo europeo ma piuttosto – ha dichiarato ancora Licitra misure di riduzione delle superfici agricole. Anche l’agricoltura iblea rischia di pagare conseguenze molto più pesanti di quelle che già ha dovuto subire”. Licitra si rivolge anche all’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Francesco Aiello, “nella speranza – aggiunge Licitra – che possa individuare soluzioni strategiche”.