Lucchetti e catene per “sbarrare” l’accesso al mare. Transito consentito solo ai pedoni nelle stradine laterali che conducono, da via Canalotti, sullo spiaggione di Punta Braccetto. Un cartello, senza alcuna ordinanza del Comune di Ragusa, spiega che l’accesso è vietato. Possono entrare, dall’unica strada “aperta”, solo i residenti. E’ successo anche che i mezzi di soccorso hanno dovuto sudare le fatidiche sette camicie, tra lucchetti e cancelli, prima di raggiungere un malcapitato colto da malore sulla spiaggia. La scorsa estate 45 villeggianti hanno inoltrato un esposto alla procura della Repubblica per fare luce su una vicenda anomala. “Abbiamo chiesto alla magistratura di fare luce su una vicenda secondo noi grave; – dice Mario Coco si possono chiudere gli accessi al mare, in un’area demaniale, sostenendo che quel tratto di strada è di pertinenza privata? Perché, allora, il Comune di Ragusa ha effettuato la bitumazione della strada e la messa in opera dell’illuminazione pubblica?”. Coco chiede al Procuratore Petralia di sciogliere i dubbi. “Chiediamo di effettuare le opportune e necessarie verifiche su quanto abbiamo denunciato e detto più volte dice -. La nostra non è un accusa specifica a qualcuno, ma è necessario far chiarezza su una vicenda che rischia di compromettere anzitempo il futuro di questo incantevole posto”. Restano da risolvere gli annosi problemi legati alla conduttura dell’acqua nel territorio di pertinenza del Comune di Ragusa. Giovedì 30, a Santa Croce, ci sarà un vertice tra i due comuni e la ditta concessionaria del servizio idrico e fognario. La conduttura principale, che attraversa la centralissima via dei Canalotti, unica strada di accesso alla frazione, è quasi ultimata. Mancano gli allacci alle singole utenze.
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