Non ci sono soldi per sistemare il fognolo di viale del Fante e realizzare il nuovo collettore che dovrebbe risolvere definitivamente il problema del collasso della vecchia condotta delle acque bianche. La Protezione civile regionale ha detto no al finanziamento richiesto dal Comune di Ragusa. Una pessima notizia per l’amministrazione del capoluogo, che a sua volta non ha i soldi per realizzare una delle opere pubbliche principali della città, notizia che arriva due anni dopo il primo crollo del fognolo, avvenuto nel novembre del 2010. Da allora la viabilità di questa principale arteria stradale della città non è più tornata alla normalità. Sul viale da quasi 24 mesi c’è il senso unico e parte della carreggiata è interdetta al traffico veicolare e all’accesso dei pedoni. La situazione si è ulteriormente aggravata nel marzo del 2011, quando lo stesso fognolo, pur essendo stato sottoposto ad un intervento di messa in sicurezza (che era stato finanziato con la formula della massima urgenza dal dipartimento regionale della Protezione civile), cedette nuovamente all’eccessivo flusso delle acque, esplodendo per la seconda volta e provocando un cedimento di parte del costone che delimita i campetti di villa Margherita. “La Protezione civile ci ha detto che non ha i soldi – spiega il responsabile delle Infrastrutture al Comune di Ragusa, l’ingegnere Michele Scarpulla – e quindi stiamo rielaborando il progetto per trasmetterlo all’assessorato regionale al Territorio e ambiente, chiedendo un finanziamento per realizzare un intervento di sistemazione di uno stato di dissesto idrogeologico”. Persa la possibilità di attingere per la seconda volta ai fondi della Protezione civile, il Comune ha deciso di percorrere la strada della Regione. E considerato i tempi che corrono, nonostante la richiesta verrà inoltrata come progetto per il recupero di un dissesto idro-geologico, sembra comunque difficile che il Comune riesca ad ottenere risposta positiva a questa istanza. L’unico dato certo è che si allungano ancora i tempi prima che verrà realizzata questa opera, peraltro necessaria, considerato che l’attuale fognolo ha rivelato per ben due volte tutta la sua fragilità.