Una lettera stringata per annunciare ai 16 dipendenti degli uffici di Ragusa il licenziamento a partire dal 10 di ottobre. Si prefigura, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse, l’accorpamento in un’unica sede interprovinciale tra Siracusa e Ragusa. Da mesi i dipendenti non percepiscono lo stipendio e gli uffici di Ragusa sono stati commissariati dalla sede centrale. La sede di viale Europa è stata chiusa con il trasferimento in un altro ufficio. “C’è l’esigenza di riorganizzazione la confederazione in un’ottica diversa dice il presidente regionale della Cia, Carmelo Gurrieri – e dal 10 di ottobre valuteremo il da farsi”. Poche parole quelle pronunciate dal presidente regionale in un momento molto difficile per la Cia ragusana e l’intero comparto. Un buco in bilancio da risanare e una riorganizzazione più moderna e meno dispendiosa della Confederazione. “Ai dipendenti e a tutti i lavoratori va rivolta la nostra solidarietà; dice il presidente provinciale della Coldiretti, Occhipinti – il licenziamento è un’atto estremo, sintomo di una crisi devastante che ha colpito una delle province più dinamiche dell’intera Sicilia. L’agricoltura è al collasso e l’intero indotto, costituito da decine di piccole e medie aziende, sta saltando in aria. Le organizzazioni vivono con i proventi dei soci e dei servizi offerti. In molti casi i soci non hanno la possibilità di pagare le quote associative e neppure i servizi. Il tutto si ripercuote a cascata sui dipendenti”. Anche la Coldiretti ha vissuto momenti difficili. “In passato sono state fatte scelte dolorose ma necessarie. – aggiunge il presidente Occhipinti -. La crisi ha colpito in modo devastante l’intero sistema produttivo ragusano”. Rabbia e delusione nelle parole del presidente di Ragusa Latte. “La Cia ha anticipato i tempi di quello che accadrà di qui a breve a centinaia di aziende zootecniche – spiega Giovanni Schembari -. In questo momento così difficile ci vogliono scelte forti e impopolari per tenere a galla il sistema produttivo. A tutti i lavoratori della Cia va la nostra solidarietà”.
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