Con riferimento alla vicenda riguardante le attività didattiche dell’Università di Catania presso la sede di Ragusa, si è svolto nella sede del rettorato dell’Ateneo catanese un incontro al quale hanno preso parte il prorettore Maria Luisa Carnazza, il direttore generale Lucio Maggio e il dirigente della area dei rapporti istituzionali e con il territorio Rosanna Branciforte, per l’Università, e il presidente e il vicepresidente del Consorzio universitario della provincia di Ragusa, Vincenzo Di Raimondo e Gianni Battaglia. Al termine di tale incontro, le parti hanno assunto reciproco impegno a rinunciare, da un canto, all’avviato ricorso al Tar proposto dagli enti ragusani (Consorzio, Comune e Provincia regionale di Ragusa); dall’altro, a porre fine a ogni attività già avviata dall’Ateneo di Catania finalizzata alla risoluzione della convenzione siglata tra le parti nel giugno 2010. Le parti confermeranno tali intendimenti condivisi attraverso apposite delibere dei propri organi competenti e con gli atti consequenziali. Università e Consorzio esprimono congiuntamente la propria volontà di mantenere la presenza della Struttura didattica speciale di Lingue a Ragusa, e pertanto rinviano al prossimo mese di novembre, anche con il coinvolgimento degli interlocutori istituzionali, la ricerca di una soluzione condivisa che possa consentire di soddisfare gli impegni finanziari assunti e riconosciuti dagli enti ragusani nei confronti dell’Università di Catania con l’accordo del giugno 2010, secondo nuove modalità e tempi concordati fra le parti, che tengano conto delle difficoltà di cassa sopravvenute per gli enti territoriali. Ciò, al fine di assicurare la piena ripresa – a partire dal prossimo anno – di tutte le attività formative di Lingue in un contesto di Ateneo “a rete”, con la Università di Catania impegnata ad assicurare le attività didattiche, e il Consorzio di Ragusa impegnato, con gli enti territoriali ragusani, nelle attività di supporto logistico (locali, personale e attrezzature) e in specifici interventi per il diritto allo studio.