Il moltiplicarsi delle aggressioni presso la casa circondariale di Ragusa a causa del sovraffollamento della popolazione detenuta, nasce dalle condizioni della struttura e soprattutto dall’inadeguatezza dell’organico della polizia penitenziaria, sottodimensionata di almeno 35 unità. Lo sostengono il segretario generale dell Cgil, Giovanni Avola e la responsabile Politiche penitenziarie Cgil Maria Garufi. “Occorre immediatamente impinguare l’organico di almeno 20 unità per evitare il ripetersi di atti di violenza contro la polizia penitenziaria – scrivono i rappresentanti dell’organizzazione sindacale – e tra gli stessi detenuti, molti dei quali extracomunitari. La soluzione proposta nelle ultime ore, chiudere il carcere di Modica e spostare la relativa polizia penitenziaria a Ragusa è inaccettabile perchè con essa verrebbe trasferita tutta la popolazione detenuta a Modica. Una scelta che aggraverebbe le condizioni del carcere di Ragusa le cui dimensioni, com’è noto, sono quelle che sono. Si impone pertanto, da parte delle autorità competenti, la necessità – scrivono Avola e Garufi della Cgil – di riassegnare forze aggiuntive di polizia penitenziaria a Ragusa senza sfilacciare ulteriormente la coperta tra il carcere di Modica e di Ragusa”.