“E’ davvero increscioso che si pensi di intervenire pesantemente in danno al Consorzio universitario, arrivando addirittura a prospettarne la chiusura. Nessuno si permetta di toccare il personale. Così come in passato, la nostra voce si leverà alta e non la finiremo fino a quando questa vicenda non troverà un’adeguata soluzione”. E’ quanto emerso dall’assemblea dei componenti dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo” che hanno affidato al presidente Enzo Pelligra il mandato di esternare tutto il malumore per una eventuale decisione che potrebbe portare alla chiusura dell’ente consortile. “Ci sono problemi relativi al pagamento delle spettanze – dice Pelligra – ma è impensabile superarli prospettando misure estreme. Nessuno dimentichi che il Consorzio universitario è stato e resta l’unico strumento della provincia di Ragusa in grado di produrre cultura e formazione accademica. Nessuno si sogni di licenziare il personale in un momento così disgraziato per l’economia del nostro territorio dove sono già centinaia i posti di lavoro che abbiamo perso e a cui se ne aggiungerebbero degli altri. Concordiamo sul fatto che oggi c’è la necessità, ad ogni costo, – dice Enzo Pelligra – di ridurre le spese di gestione della struttura. E per tale motivo occorre chiedere un sacrificio a tutti, ma proprio a tutti, dipendenti, funzionari, consiglieri, consulenti, esperti di funzionamento, in attesa di capire se la nostra classe politica sarà in grado di recuperare risorse da parte della Regione o da parte dello Stato. L’adozione di correttivi specifici non può significare la messa al bando dell’intera struttura consortile. Senza l’università – conclude Enzo Pelligra – si fa un passo indietro di quarant’anni”.