Il comune di Ragusa di recente ha chiesto il nulla osta dalla regione siciliana per conferire i rifiuti del sub-comprensorio di Ragusa nella discarica di Motta Anastasia, vicino Catania, nel caso in cui l’Ato Ambiente chiudesse la discarica di Cava dei modicani. La Cgil scrive che se ciò accadesse provocherebbe un costo di conferimento maggiore; il fallimento dell’impresa che gestisce la discarica di Ragusa; e, infine, il licenziamento di 11 unità. Non è giusto – scrive la Cgil – tenerci all’oscuro sulle manovre che sembrano portare alla chiusura della discarica. Il Comune di Ragusa che non paga l’ordinario richiede preventivamente l’autorizzazione a conferire altrove. I lavoratori ricevono minacce non solo da parte della ditta che dichiara il proprio stato di insolvenza ma anche dall’Ente pubblico che è la causa principale delle loro sofferenze economiche. Un progetto – il trasferimento dei rifuiti in discariche private – che impoverisce mensilmente di milioni di euro la Provincia di Ragusa. I lavoratori di cava dei modicani – scrive la Cgil – chiedono immediatamente la costituzione del tavolo tecnico che chiarisca una volta per tutte il loro futuro lavorativo e confermano lo sciopero previsto per il 3 Dicembre”.
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