Il reato ipotizzato è sversamento di liquami in area pubblica e deposito di rifiuti non autorizzato. Una vera e propria discarica abusiva in un’area adiacente al deposito comunale di contrada Pezze a Santa Croce. Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati nella giornata di giovedì dai carabinieri su mandato della Procura. Nel registro degli indagati risulta un solo amministratore. Ed è probabile che tra breve verranno coivolti altri dirigenti e funzionari del Comune che, a vario titolo, dovranno rispondere del reato ambientale. I carabinieri hanno posto sotto sequestro l’intera area di stoccaggio e di emergenza dove sono fermi, da giorni, i due mezzi comunali utilizzati per la raccolta dell’umido. La Procura dovrà fare piena luce su una vicenda dai contorni ancora poco chiari. Gli operai del comune, con un ordine di servizio, hanno provveduto alla raccolta dell’umido durante la giornata di sciopero della ditta Ecoseib di Giarratana depositando, poi, i rifiuti in un’area esterna del capannone. “Dal punto di vista politico siamo in totale disaccordo con l’amministrazione comunale – dice il presidente del movimento Noi Ci Crediamo, Giovanni Barone -; dal punto di vista umano la massima solidarietà. Mi auguro che la magistratura faccia, da subito, il suo percorso con le opportune e necessarie indagini. Sono fiducioso che tutta possa tornare alla normalità”. Il sindaco Franca Iurato ha ricevuto la convalida del sequestro preventivo dell’intera area adibita allo stoccaggio dei rifiuti. “Su questa vicenda si è molto speculato – dichiara il primo cittadino -. Confido, comunque, nel buon esito delle indagini della magistratura”. Il rappresentante legale della ditta Ecoseib di Giarratana, Giuseppe Busso, parla di una vicenda grave. “In tanti anni di attività a Santa Croce – spiega – mai i rapporti sono stati così difficili. I dirigenti e i funzionari hanno autorizzato il deposito dei rifiuti in un’area non autorizzata trasportando gli stessi su mezzi non idonei. Mi auguro che tutto possa essere chiarito nelle sedi opportune”. La ditta ha ricevuto il pagamento di una parte delle fatture pregresse con il saldo di 20 mila euro; il debito totale è di 500 mila euro.
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.